Esplodono tensioni nel centrodestra, ad avvio di una campagna elettorale che si annuncia calda. All’indomani della presentazione delle liste e dei candidati sindaci nel centrodestra spaccato è scambio di accuse. È probabile che i vertici regionali dovranno fare da pacieri prima che sia troppo tardi. «L’ostinazione di qualcuno a voler imporre determinate candidature ha portato alla spaccatura della coalizione» borbotta l’ex sindaco Fabio Federico, parlando in veste di coordinatore cittadino del Pdl. L’allusione pare rivolta alla senatrice Paola Pelino che avrebbe imposto la contestata linea della discontinuità, sponsorizzando la candidatura dell’architetto Luigi La Civita. «Non è nemmeno iscritto al partito», sottolinea lo stesso Federico, amareggiato dal fatto che alcuni esponenti del Pdl, a cominciare dal candidato sindaco Enea Di Ianni e poi Mauro Tirabassi, Mariella Iommi, Nicola Guerra, Salvatore D’Angelo siano stati costretti ad abbandonare il partito, quasi tutti aderendo a Fratelli d’Italia. La coalizione guidata da Di Ianni sarebbe nata per porre l’amministrazione comunale uscente nella condizione di essere giudicata dagli elettori, evitando un giudizio preventivo, formulato in sede di Pdl e coalizione. La senatrice, dal canto suo, insistendo sul rinnovamento, avrebbe voluto schivare il rischio concreto di una discesa in campo con una squadra arrivata senza risultati di rilievo alla conclusione della consiliatura e quindi esposta al rischio di un magro bottino elettorale. «Se l’ex sindaco caldeggiava la continuità perché non ha deciso di ricandidarsi lui direttamente?» avrebbe detto ai suoi la senatrice, decidendo di tagliare i ponti con il recente passato e dare una svolta proponendo un candidato nuovo. Ma le polemiche e i rimbrotti nel centrodestra non finiscono qui. I più vicini all’ex sindaco lamentano che il vice coordinatore provinciale Pdl, Donato Di Cesare, a fine marzo aveva annunciato di lasciare il partito. Ancor prima aveva dichiarato di non votare Paola Pelino, pare per aderire al raggruppamento centrista e poi si ritrova nella lista Pdl. Poi le ultime tensioni esplose sabato mattina, davanti a palazzo San Francesco. I presentatori della lista Alleanza per Sulmona si sarebbero visti intimare da un ex consigliere comunale di non varcare la soglia del palazzo municipale perché giunti in ritardo. I presentatori fuori dal portone della casa comunale avrebbero obiettato che ogni accertamento del caso non sarebbe spettato comunque ad alcun altro al di fuori degli organi competenti. E sarebbero volati anche epiteti poco commendevoli.