PESCARA La Regione Abruzzo scala la classifica della trasparenza sulla rete. A certificarlo è il sistema di monitoraggio gestito dal ministero per la Pubblica amministrazione, che esamina la rispondenza dei siti web degli enti pubblici ai contenuti minimi dettati dalle linee guida del 2011. Nel 2009 la Regione era il fanalino di coda, mentre oggi si piazza al quinto posto su scala nazionale, subito dopo Liguria, Toscana, Valle d'Aosta e Sardegna. Ci sono ancora ampi margini di miglioramento, dal momento che l'Abruzzo soddisfa solo 24 indicatori su 41, ovvero il 58,5% del totale. La Bussola della trasparenza gestita dal ministero promuove il sito della Regione su molti fronti, ma lo boccia per carenza di informazioni in merito a diverse voci di rilievo, come quelle sui tempi medi di pagamento, sulla contabilizzazione dei costi, sui curricula e sulle retribuzioni di coloro che rivestono incarichi di indirizzo politico amministrativo, sull'ammontare dei premi collegati alle performance e sulla dimensione della qualità dei servizi. Nell'insieme, però, la Regione compie grandi progressi, in controtendenza rispetto alla maggior parte degli enti abruzzesi. Nel territorio, infatti, su 359 enti monitorati solo 156 soddisfano i requisiti minimi: un rapporto del 43,4% che vale la maglia nera alla pubblica amministrazione della regione considerata nel suo complesso. Si difendono bene i siti istituzionali delle Province di Chieti, L'Aquila e Teramo, che rispettando 42 parametri su 42 si piazzano in prima posizione, a pari merito con altri 14 comprensori. Male, invece, il sito web della Provincia di Pescara, che riuscendo a soddisfare appena 5 indicatori su 42 viene relegato al quint'ultimo posto. L'Aquila e Teramo si confermano all'avanguardia sul piano della trasparenza online anche a livello universitario: l'ateneo del capoluogo regionale è al sesto posto in Italia, con il 76% dei requisiti centrati e Teramo segue a otto lunghezze di distanza con il 62%. Il sito web dell'università di Chieti-Pescara, invece, arranca nei bassifondi con il 28,5%. Pessime le performance dei siti delle Asl abruzzesi, che vedono l'azienda sanitaria di Pescara e quella di Lanciano-Vasto-Chieti appaiate in coda alla classifica con il 2,3% degli indicatori rispettati. Poco più su figurano il distretto di Teramo (6,9%) e quello di Avezzano-Sulmona-L'Aquila (11,6%). Male anche i siti web degli enti che gestiscono l'edilizia residenziale pubblica, con le Ater abruzzesi che evidenziano bassissimi livello di trasparenza: L'Aquila è al 4,7%, Pescara al 7%, Teramo all'11,9% e Chieti al 14,2%.