LANCIANO Fasce orarie non coperte né dai treni di Trenitalia né da quelli di Sangritana e, al contrario, fasce orarie sovraffollate di corse da parte di entrambi gli operatori; orari e coincidenze ravvicinati; autobus sostitutivi che triplicano la durata del percorso. Sono i disservizi segnalati da alcuni pendolari abituali della tratta ferroviaria Lanciano-San Vito e fino alle stazioni di Vasto. La protesta non è nuova: nel 2010 gli stessi viaggiatori raccolsero decine di firme, inviate alla direzione regionale di Trenitalia e a quella della società di trasporto abruzzese, per segnalare anomalie negli orari dei treni che penalizzavano i pendolari della tratta Pescara-Vasto-San Salvo. Richieste rimaste però inascoltate. Così i viaggiatori tornano a far sentire la propria voce. «I principali disservizi sono dati dalla pessima distribuzione degli orari dei treni di entrambi gli operatori, Trenitalia e Sangritana, con frequenti sovrapposizioni in alcune fasce e lunghi buchi in altre», dice S.D.C., un abbonato che ogni giorno, per lavoro, percorre la tratta da Lanciano al porto di Vasto, «se non vogliono ascoltare il viaggiatore-contribuente, basterebbe che questi manager trascorressero qualche giorno sui mezzi per rendersi conto dei risultati di alcune scelte che causano disservizi e sprechi, così da prendere immediate contromisure». L’elenco dei disagi è dettagliato e diviso per stazioni. A Lanciano i pendolari segnalano che «il treno delle 6,43 arriva spesso in ritardo per traffico sulla tratta, così il successivo parte più tardi e chi a San Vito ha la coincidenza per Vasto la perde». A Vasto «quasi tutte le sere il locale deve dare la precedenza al Frecciabianca, arrivando quindi in ritardo a San Vito con il rischio di non trovare il bus sostitutivo per Lanciano». «Perché», si chiedono ancora i pendolari, «da San Vito a Lanciano c’è un buco di tre ore nel pomeriggio durante le quali non c’è nessun treno proprio quando la maggior parte dei pendolari in arrivo da Pescara e Vasto escono da lavoro e d’estate i bagnanti tornano in città? Si sono spesi soldi pubblici per costruire una nuova stazione», concludono, «e spesso su questa tratta si è obbligati a prendere il bus sostitutivo, quando c’è, che impiega 25 minuti, anziché il treno che ne impiega solo otto».