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Data: 05/05/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Il governo cerca sei miliardi per Imu, Iva e cassa in deroga

Conferma del sottosegretario Baretta: quelle sono le priorità, cerchiamo soluzioni Bonanni (Cisl): entro maggio rifinanziare la cassa o è a rischio la coesione sociale

ROMA Bisogna trovare 6 miliardi in 20 giorni per la sospensione dell’ Imu, sterilizzare l’aumento dell’Iva e rifinanziare la cassa integrazione. Sono questi i nodi che il governo deve affrontare in tempi stretti. In via XX Settembre, sede del ministero dell’Economia i tecnici sono al lavoro da ieri - assicura il sottosegretario Pier Paolo Baretta (Pd) - per studiare i dossier e la documentazione. Il governo deve trovare circa due miliardi per evitare l’aumento dell’Iva previsto per luglio. Per la cassa integrazione sarebbero necessari tra 1 e 1,5 miliardi mentre per coprire la sospensione della prima rata dell’Imu occorrerebbero tra i 2 e i 3 miliardi. Per l’abolizione totale dell’imposta sarebbero invece necessari 4 miliardi. Mentre il governo cerca i soldi, Raffaele Bonanni, leader della Cisl, lancia l’allarme per la tenuta sociale del Paese. E’ a rischio, afferma, se il governo non troverà 1,5 miliardi di euro «entro maggio» per rifinanziare la cassa integrazione in deroga. I lavoratori interessati sono 700 mila, un numero imponente. Senza il rifinanziamento, questi lavoratori «andranno a ingrossare le fila dei disoccupati» e si verrebbe a creare una situazione insostenibile per la tenuta sociale dell’Italia. Il leader sindacale insiste anche sulla questione degli esodati, rilanciando la vera priorità: la riduzione delle tasse sul lavoro. Si tratta «dell’unico modo per far ripartire i consumi e quindi l’economia. E’ l’unica operazione possibile e necessaria, non si può più aspettare». Bisogna inoltre reperire risorse per scongiurare l’aumento di un punto dell’Iva previsto per luglio che porterebbe a una ulteriore depressione dei consumi. Bonanni insiste sulla necessità «di abbassare fortemente le tasse sui lavoratori dipendenti e sui pensionati. Bisogna ridurre il cuneo fiscale, non c’è più tempo da perdere». Serviranno incentivi anche alle imprese «che investono e assumono». Per tutti questi motivi la «priorità è il taglio delle tasse più che l’Imu». La questione della cancellazione e restituzione dell’imposta (introdotta dal governo Berlusconi con il decreto legislativo 23 del 14 Marzo 2011 e resa operativa e anticipata dal gabinetto Monti) è considerata da Bonanni «secondaria» perché «se qualcosa si vuole fare, si esenti dal pagamento soltanto chi ha un’unica casa». Mentre si cercano soluzioni per rifinanziare la cig in deroga, arriva la notizia che sono finiti i soldi per i contratti di solidarietà (nei quali lo Stato copre il 50% della retribuzione dei lavoratori), l’unico strumento per dare respiro alle aziende in crisi. «Nel primo trimestre di quest’anno - spiega Rita Cammuso, dirigente del ministero del Lavoro - le richieste sono raddoppiate rispetto a tutto il 2012 e non ci sono più fondi; dunque le istanze presentate da aprile in poi al momento non possono essere ammesse». La funzionaria del ministero indica comunque una strada per reperire risorse: scongelando 57 milioni di euro di residui passivi, somme risparmiate su precedenti impegni di cassa, che però a causa di una norma di contabilità introdotta dal governo Monti «oggi non possiamo utilizzare. Eppure esiste una norma del 1999, finora mai derogata relativa proprio ai contratti di solidarietà che consente di utilizzare i residui passivi». I contratti sono molto utilizzati: nel 2012 sono stati firmati 790 decreti che hanno salvato dal licenziamento migliaia di lavoratori di call center, ex municipalizzate, grandi e medie aziende artigiane, con una spesa di 13 milioni. Per Cesare Damiano, parlamentare del Pd, bisognerebbe cercare meglio il «tesoretto» da 12 miliardi che sarebbe stato lasciato dal governo Monti. E considera una «buona notizia» che il governo stia «facendo i conti per trovare le risorse necessarie per i primi interventi d’urgenza». Ma subito, suggerisce l’ex ministro del Welfare del governo Prodi, «per favorire i consumi, occorre bloccare l’aumento dell’Iva e rifinanziare la cassa integrazione in deroga con un miliardo e mezzo di euro, altrimenti avremo altre centinaia di migliaia di lavoratori disoccupati e senza reddito e una situazione socialmente insostenibile».

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