Il consigliere Ruffini accusa Chiodi, il sindaco Mastromauro: così penalizzano il nostro sviluppo
GIULIANOVA Scompare il quarto lotto della Teramo-Mare: il progetto regionale per la riqualificazione delle infrastrutture abruzzesi infatti, di recente presentato dal governatore Gianni Chiodi, non prevede più il completamento della superstrada che collega il capoluogo provinciale con la costa. Addio quindi, almeno per il momento, al tratto stradale che avrebbe dovuto smaltire il traffico sulla statale 80, collegando lo svincolo autostradale di Mosciano con Giulianova, lambendo il territorio di Roseto. Non vi è proprio più alcuna traccia del quarto lotto, previsto da tempo e che pure, fino a qualche anno fa, poteva contare sullo stanziamento di diversi milioni di euro. Inizialmente era stato Antonio Di Pietro, nel 2006 ministro alle Infrastrutture del governo Prodi, a firmare lo stanziamento di 32 milioni di euro da destinare al quarto lotto della superstrada; in seguito, il 25 maggio del 2009, il presidente della Regione Chiodi firmò un allegato al documento di programmazione statale, al fine di richiedere fondi per il completamento dell'opera. In quell'occasione furono addirittura 45, una somma superiore a quella stanziata tre anni prima, i milioni di euro messi a disposizione per il quarto lotto ma, per la verità, tale impegno di spesa non fu mai ratificato ufficialmente dall'ex ministro alle Finanze Giulio Tremonti. «Il quarto lotto è scomparso, nonostante fosse stato previsto», sottolinea il consigliere regionale Claudio Ruffini, «il governo regionale ha cancellato completamente dall'accordo generale quadro per le infrastrutture il quarto lotto. Nei 922 milioni di euro concessi per le opere pubbliche non c'è traccia dell'opera, così come della pedemontana Vibrata-Fino». Delusione per l'esclusione del progetto dal piano infrastrutturale della Regione arriva anche dal sindaco Francesco Mastromauro, che più volte ha polemizzato con Chiodi su questo argomento. «L'assenza del proseguimento della Teramo-Mare dal piano regionale è di una gravità inaudita», commenta Mastromauro, «questo è dannoso non solo per il miglioramento della viabilità, ma anche per il rilancio economico della zona interessata, dato che il quarto lotto favorirebbe lo sbocco sull'Adriatico della strada proveniente dalla montagna e da Roma». Il primo cittadino evidenzia come, con la mancata realizzazione del quarto lotto, naufragherebbe anche il progetto di svincoli già predisposto dall'amministrazione per valorizzare le attività commerciali della zona industriale. «Chiodi dovrà rendere conto di questo taglio a tutta la comunità del territorio, e spiegare perché il quarto lotto non è più previsto» conclude Mastromauro.