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Data: 05/05/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Tir sull’Adriatica se la Regione non paga Senza un nuovo accordo sui pedaggi i bisonti della strada tornano sulla Ss 16

PESCARA I bisonti della strada stanno per tornare. Tempo un mese e i bestioni di lamiera minacciano di abbandonare l’autostrada A/14 per infilarsi nuovamente nel budello della Statale 16, rovesciando sulle cittadine della costa adriatica il loro carico di rumori e gas nocivi. I sindaci sono già in allerta, preoccupati per le conseguenze che l’invasione dei Tir potrebbe avere sulla qualità della vita dei cittadini e dei turisti che d’estate affollano le spiagge della riviera. A far paura non sono solo i decibel alle stelle e l’aria irrespirabile, ma anche gli incidenti stradali, destinati ad aumentare se l’Adriatica tornerà a essere territorio franco per i camion.

A riaccendere i riflettori su una questione che si credeva ormai archiviata da anni sono state le associazioni Cna Fita di Abruzzo e Marche. La crisi economica, l’aumento del prezzo dei carburanti e adesso anche l’ultimo rincaro dei pedaggi autostradali - spiegano le due organizzazioni di categoria - non consentono più agli autotrasportatori di sostenere da soli il costo del transito sulla A/14. Venti anni fa, sull’onda delle proteste dei residenti, i sindaci respingevano d’estate l’assedio dei bisonti della strada a colpi di ordinanze a raffica. Fu poi raggiunta una tregua: tra giugno e settembre nel tratto tra Gabicce Mare e Vasto scattava la deviazione obbligatoria dei veicoli di oltre 7,5 tonnellate adibiti al trasporto delle merci, ma a farsi carico del costo del pedaggio erano le Regioni Abruzzo e Marche, insieme al ministero e alla società Autostrade.

Dal 2008 il sostegno finanziario non è più arrivato ma i Tir hanno continuato a viaggiare a proprie spese sulla A/14: il transito sulla Statale infatti li obbliga a ridurre la velocità con un aumento quindi dei tempi di percorrenza. Ora però la crisi ha rimescolato le carte. «In un momento di grande difficoltà per il settore, e con le tariffe autostradali aumentate dal 1° maggio, gli autotrasportatori non sono più in grado di accollarsi per intero il costo dei pedaggi», affermano i rappresentanti della Cna Fita. I sindaci dei Comuni costieri dell’Abruzzo e delle Marche sono dunque avvisati: i Tir sono dietro l’angolo. E insieme all’avvertimento è arrivato l’invito a fare pressioni sulle rispettive Regioni affinché mettano mano al portafogli. «Non possiamo rimettere indietro di dieci anni le lancette dell’orologio - afferma Luciano Monticelli, sindaco di Pineto -. Il ritorno dei Tir sulla Statale 16 provocherebbe danni all’ambiente, alla qualità della vita, al turismo e oltre tutto minerebbe la sicurezza pubblica». Sentite le ragioni degli autotrasportatori, Monticelli, forte anche della sua carica di componente del consiglio nazionale dell’Associazione dei Comuni italiani, convocherà a breve i sindaci della costa abruzzese. L’intento è di riunirsi tutti attorno a un tavolo insieme alla Regione e ai rappresentanti di categoria, per trovare una soluzione condivisa. «Dopo dieci anni di battaglie, la politica deve farsi carico del problema», dice Monticelli. La congestione del traffico sulla Statale 16 non si risolverà certo solo con il dirottamento dei mezzi pesanti in autostrada. «La verità è che, in materia di viabilità e trasporti, siamo ancora all’anno zero - accusa il sindaco di Pineto -. Nell’area di Trento i camion salgono in treno e proseguono sui binari il loro viaggio verso la Germania e l’Austria. Da noi il trasporto merci su ferro e via mare è inesistente. In Abruzzo gli autoporti di Manoppello, Avezzano, San Salvo e Roseto dopo anni non sono ancora a regime». Grandi incompiute, autentici monumenti allo spreco. «Un motivo in più - sottolinea Monticelli - per ritrovarci adesso attorno a un tavolo e discuterne insieme alla Regione».

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