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Data: 06/05/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
L'emergenza del paese - CIG Corsa per salvare 500 mila lavoratori. A fine mese i 990 milioni di euro stanziati dal governo Monti saranno esauriti.

Per coprire l’anno servono 1,5 miliardi di euro. Nonostante il blocco dei pagamenti da parte di sei Regioni continuano ad affluire le domande: +147% a marzo scorso

ROMA Non è facile vivere con poche centinaia di euro al mese. Anzi è difficilissimo, ma sono tante le famiglie italiane che con grandi sacrifici ed enorme dignità hanno rinunciato a tutto il superfluo e spesso anche di più, e comunque vanno avanti. Ma se anche quel poco dovesse venire meno, allora sì che sarebbe impossibile vivere. Sono giorni di angoscia per i lavoratori in cassa integrazione in deroga, l’ammortizzatore sociale che copre le crisi produttive di chi opera nelle piccole e piccolissime aziende, servizi e artigianato soprattutto, e anche di una parte di grandi aziende che hanno già esaurito il plafond di cassa ordinaria e straordinaria. Nel 2013 si stima che circa mezzo milione di persone beneficerà per un certo periodo di tempo dell’assegno di cassa in deroga, 850 euro al mese. A differenza delle altre cig, la cassa in deroga non è finanziata da contributi versati dalle aziende, ma da risorse dello Stato. E ora i 990 milioni stanziati dal governo Monti sono finiti. In realtà si sapeva che sarebbero stati sufficienti solo per i primi mesi. Bastava guardare la spesa degli ultimi due anni: 1,4 miliardi nel 2011 e 2,3 miliardi nel 2012.
ALLARME ROSSO

A fine maggio la cassa rischia di essere completamente a secco. Già sei regioni hanno bloccato le autorizzazioni. Toscana, Piemonte, Marche, Campania, Emilia Romagna e Veneto non hanno più fondi. E Abruzzo e Liguria sono sulla stessa strada. La Regione Lazio ha appena firmato un accordo per la copertura fino al 30 giugno, cosa succederà dopo dipenderà dal governo. Che comunque si è messo già al lavoro per reperire un miliardo e mezzo.
Anche perché gli allarmi lanciati dai sindacati non sono esagerati. Sono troppe le famiglie che rischiano, in mancanza del rifinanziamento, di trovarsi senza i soldi per mangiare. La crisi dura da troppo tempo. Per molti non ci sono più risparmi a cui attingere. E per ora le cose continuano a peggiorare. «Nel 2013 circa 1,4 milioni di lavoratori conoscerà l’amara esperienza della cassa integrazione, di cui 462.000 in deroga» stima la Uil nel suo ultimo rapporto. Nonostante gli annunci dei blocchi delle autorizzazioni, a molte regioni continuano ad arrivare domande. In Toscana, ad esempio, nelle ultime due settimane sono arrivate 1.500 richieste di cassa integrazione in deroga e 200 di mobilità.
OGNI MESE VA PEGGIO

A marzo le ore autorizzate di cassa integrazione in tutta Italia hanno subito un balzo del 22,4% rispetto a febbraio. Risultano in crescita tutte le gestioni: +11,1% la straordinaria, +5% l’ordinaria, e ben +147,1% quella in deroga. L’incremento maggiore si registra nel Nord (+28,2%), seguito dal Centro (+15,8%) e dal Mezzogiorno (+12,3%). In valori assoluti è sempre il Nord ad assorbire il maggior numero di ore autorizzate (61,1 milioni), seguito dal Sud (20,5 milioni) e per ultimo il Centro (15,3 milioni). E non c’è settore che tenga. Sempre i dati di marzo indicano un aumento del ricorso alla cig pari a + 73,4% nell’artigianato, +62% nel commercio, +35,3% in edilizia, +11,5% nell’industria.
Per quanto riguarda in particolare la cig in deroga il rapporto Uil individua a marzo circa 117 mila lavoratori coinvolti, per un totale di oltre 19,9 milioni di ore richieste. In ben 10 regioni c’è stato un aumento, rispetto al mese precedente, delle ore autorizzate. Il picco si è toccato in Sardegna (+875%) seguita dalla Sicilia (+804,5%) e dall’Umbria (+704%). Ma anche in Calabria (+468%), Toscana (+438%), Piemonte (+407%) e Veneto (+318%) il terzo mese dell’anno è andato decisamente male per molte imprese e lavoratori.

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