ROMA Il tema dell’Imu continua ad increspare le acque del governo Letta. Ieri il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, è tornato a ribadire - in una intervista al Tg4, testata molto seguita dagli elettori più vicini al centrodestra - che solo l’abolizione dell’Imu sulla prima casa consentirà di mantenere la fiducia nell’esecutivo. E l’ex premier ha rispolverato anche la proposta del rimborso di quanto pagato nel 2012. Una presa di posizione alla quale, in serata in una intervista a «Che tempo che fa» su Rai3, ha replicato il presidente del Consiglio Enrico Letta. «La battaglia sull’Imu non è solo del Pdl - ha sottolineato Letta - Anche Pd e Scelta Civica oltre al Pdl in campagna elettorale hanno proposto di modificare l’Imu. Quindi abbiamo deciso di sospendere il pagamento della prima rata sulla prima casa per avere il tempo di varare un superamento dell’imposta così com’è».
ATTENZIONE AI GIOVANI
Letta non ha offerto dettagli ulteriori ma ha indicato le linee di un intervento ad ampio raggio. «Parlare solo di Imu è riduttivo - ha sottolineato il premier - Il vero tema è quello della casa». Per rilanciare il settore («E più in generale l’edilizia che ha molto sofferto», ha detto Letta) il presidente del Consiglio ha indicato tre linee direttrici: superamento dell’Imu; rilancio degli affitti agevolati per aiutare le giovani coppie; nuovi aiuti per le ristrutturazioni ecocompatibili.
Nell’intervista televisiva Letta ha rilanciato alcuni punti del programma di governo a partire dalla necessità di un riforma elettorale («Il Porcellum va cancellato e sarebbe meglio ripristinare la legge precedente inoltre in 6/8 mesi si possono ridurre i parlamentari») e dallo scioglimento di alcuni nodi economici.
Per Letta le misure da prendere nell’immediato sono il rifinanziamento della cassa integrazione e l’eliminazione, o il rinvio, dell’aumento dell’Iva previsto per luglio. Ma il premier, che ha detto di sperare che non sia necessaria una nuova manovra, intende spendersi per eliminare le tasse sulle assunzioni di giovani e per far ripartire il mercato del lavoro a favore delle nuove generazioni con un piano europeo da concordare nel vertice Ue di giugno.
Il Presidente del Consiglio si è detto «più fiducioso di 10 giorni fa» e delineando un bilancio dei suoi incontri con i più importanti leader europei (oggi sarà in Spagna) ha sottolineato di essere sempre più convinto «che l’Europa non può essere solo quella dell’austerità ma una speranza anche se è giusto non ricorrere ai debiti. L’Italia non vuole sbracare». Letta infine si è detto pronto alle dimissioni se il governo dovesse tagliare i fondi disponibili per le voci legate alla Cultura e all’Istruzione.
LA RICHIESTA DI NAPOLITANO
Su temi più strettamente politici, il premier ha sottolineato che il Pd ha mostrato limiti che dovrebbero essere superati da un congresso fondativo. «Siamo in un frangente terribile - ha ricordato Letta - e la richiesta del presidente della Repubblica non poteva trovare il Pd non pronto. Il capo dello Stato ha chiesto a ciascuno di noi di riflettere su questo tema: avere le bandiere alzate, gli stendardi alzati, avrebbe portato a scontro finale, drammatico».
Tornando all’Imu, va detto che una delle novità di ieri è il possibile voto favorevole del Movimento 5Stelle al decreto che sospende la prima rata sulla prima casa. Lo ha annunciato a Skytg24 il capogruppo al Senato Vito Crimi. Che però ha posto alcune condizioni. «Vedremo il testo ma tendenzialmente siamo favorevoli - ha detto Crimi - Purché però la sospensione non sia orizzontale, altrimenti favoriremmo chi ha casa e redditi elevati. Invece lo stop al pagamento dell’Imu deve essere garantito a soglie di reddito basse, con un limite».
Dell’Imu, infine, ha parlato anche il neoministro dello Sviluppo, Flazio Zanonato: «L'impegno che ha preso Enrico Letta è che la rata di giugno sulla prima casa non si paga. Sono due miliardi e c'è un lavoro per recuperarli».