Ridotto il trasporto dei non autosufficienti alle visite mediche o alle riabilitazioni; contraccolpi anche sull'assistenza educativa per le famiglie pescaresi che hanno figli disabili. Sono alcuni dei disagi innescati dal mancato via libera del piano locale per la non autosufficienza. L'incertezza dei fondi statali prima, la lentezza della burocrazia regionale ora, sarebbero alla base dei ritardi: Antonio Blasioli, consigliere comunale Pd, torna a lanciare l'allerta-welfare.
«All'inizio del 2013 i servizi previsti nel piano per la non autosufficienza, a favore degli anziani ultra 65enni e disabili gravi, sono partiti a rilento perchè il Governo non aveva comunicato alla Regione la somma stanziata», ricorda Blasioli. Il 9 aprile, finalmente, una lettera della Regione comunica lo stanziamento dei fondi, 470mila per il Comune di Pescara. «La stessa lettera però invita ad attendere l'approvazione dell'atto di indirizzo applicativo da parte della giunta regionale prima di approvare i piani formali - avverte Blasioli -: ad oggi l'atto regionale non è stato approvato e quindi il Comune non ha potuto elaborare il progetto per la non autosufficienza. La lentezza burocratica della Regione si riversa così sulle famiglie con disabili». Tamponata, con il piano di zona, l'assistenza domiciliare integrata e socio assistenziale ai non autosufficienti. Disagi su altre prestazioni. «Alcune famiglie hanno visto azzerarsi l'assistenza educativa a favore dei minori in età scolastica, per la metà dell'anno - precisa Blasioli - e la forte contrazione del trasporto dei disabili». Per aprile, ad esempio, è stato comunicato ad alcuni che avrebbero potuto usufruire di 8 trasporti «mentre prima il servizio veniva garantito in tutti i giorni feriali» precisa Blasioli. Altro nodo: rischio-tagli sui fondi del piano di zona, iniettati in tandem da Stato e Regione. «Nel 2013 la somma stanziata per il piano di zona tra trasferimenti regionali e statali ammonterebbe a 1.179.648 euro, cioè 178mila euro in meno rispetto a quanto previsto» dice Blasioli. Ritardi, inoltre, sul fronte dei pagamenti. «Se si aggiunge che la Regione non ha completamente trasferito al Comune le somme per il piano di zona 2009, 2010, 2011, considerandole in alcuni casi inesigibili - aggiunge Blasioli - si comprende perchè alcune cooperative che gestiscono i centri sociali del Comune e alcune case accoglienza si trovino con stipendi e pagamenti in ritardo di un anno». Riscrivere le priorità è l'appello di Blasioli.