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Data: 07/05/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Commissioni: Nitto Palma alla giustizia, stop a Romani alle Tlc

ROMA Slittati i voti sulle presidenze delle commissioni di garanzia (Vigilanza e Copasir) e rinviate anche la scelta per l’Antimafia, nel pomeriggio di oggi si vedrà se l’accordo preso dai capigruppo di Pd, Pdl e Scelta Civica reggerà alla prova del voto segreto. Le maggiori contorsioni si sono ieri avvertite nel Pd, partito acefalo e guidato da due capigruppo (Zanda e Speranza) che faticano non poco a rappresentare i rispettivi gruppi di Senato e Camera. La concorrenza tra il franceschiano Gianclaudio Bressa e la bersaniana Anna Finocchiaro per la guida della Commissione Affari costituzionali potrebbe risolversi con la vittoria della senatrice che spianerebbe alla Camera la strada per il pidiellino Francesco Sisto o per Raffaele Fitto. Il ruolo dei presidenti delle commissioni Affari Costituzionali potrebbe crescere se alla fine si deciderà di soprassedere sulla Convenzione per le riforme affidando tutto il lavoro al Parlamento.
PASSO INDIETRO
Altro nodo del contendere riguarda la guida delle commissioni Giustizia e Telecomunicazioni che il Pdl reclama al Senato per Nitto Palma e Paolo Romani. Il passo indietro di quest’ultimo in favore di Altero Matteoli sembra spianare la strada all’ultimo Guardasigilli del governo di Berlusconi, ma in parte del Pd cresce la tentazione di eleggere l’ex pm Casson con i voti del M5S. Immediato è scattato il veto su Donatella Ferranti - che aspira a presiedere la commissione Giustizia della Camera - favorendo un esponente di Scelta Civica come Gregorio Gitti. Intesa più semplice per le commissioni Lavoro dove Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, rispettivamente, alla Camera e al Senato sono il pole position. Anche alla Bilancio il quadro appare chiaro con Francesco Boccia alla Camera e Antonio Azzollini a palazzo Madama. Alla commissione Esteri del Senato è possibile una presidenza affidata Pier Ferdinando Casini, mentre alla Camera potrebbe farcela Fabrizio Cicchitto.
Tanti ancora in corsa per la commissione Cultura. Il renziano Andrea Marcucci e la franceschiniana Emilia De Biase sono in lizza per il Senato, mentre il giovane turco Matteo Orfini deve vedersela alla Camera con i due ex ministri del Pdl Maria Stella Gelmini e Gancarlo Galan. Sfida aperte tra democratici e Pdl. Alla commissione Difesa della Camera aspirano Beppe Fioroni e Rosa Calipari. All'Ambiente della Camera punta Ermete Realacci, alle Finanze di Montecitorio Daniele Capezzone e al Bilancio Bruno Tabacci.
VOTO SEGRETO
Il voto è previsto nel pomeriggio di oggi e quindi la trattativa proseguirà sino all’ultimo secondo. Il calendario prevede che alla Camera si inizi a votare dalle 14 e 30, mentre al Senato si parte alle 15 con il voto nella commisione Affari costituzionali. Il rinvio della scelta dei presidenti delle commissioni di garanzia ha scatenato l’ira dei grillini che, forti del terzo di consensi ottenuto alle ultime consultazioni, reclamano la guida della Vigilanza Rai e della commissione che controlla i servizi segreti. Ieri il capogruppo di Sel Gennaro Migliore, dopo un colloquio con il ministro Franceschini, sembra aver ritirato le candidature di Sel spianando di fatto la strada ai Cinquestelle almeno sulla Vigilanza Rai. Visto che nei giorni scorsi anche la Lega si era ritirata dalla corsa, è possibile che se al M5S andrà la Vigilanza, al Copasir potrebbe andare un esponente dei Fratelli d’Italia come l’ex ministro Ignazio La Russa.

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