Iscriviti OnLine
 

Pescara, 18/12/2025
Visitatore n. 750.317



Data: 08/05/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Cig in deroga, sì al rifinanziamento ma più controlli

ROMA Il primo giro di orizzonte dovrebbe concludersi tra oggi e domani, quando il neo ministro del Lavoro incontrerà le organizzazioni che rappresentano i datori di lavoro, Confindustria e Rete imprese. Tra ieri (Cisl e poi Ugl) e lunedì (Cgil e Uil) Enrico Giovannini ha fatto il punto singolarmente con le varie forze sindacali. Incontri ancora a livello di prima presa di ”conoscenza e coscienza”. Con i leader sindacali che hanno indicato la loro lista delle priorità e quindi della spesa, e con il ministro dall’altra parte della scrivania che ha preso diligentemente nota senza però sbilanciarsi più di tanto. Incontri che sono comunque indicativi della volontà del governo di procedere con celerità sulle misure a favore dell’occupazione, così come promesso ormai in più occasioni. Al massimo tra una decina di giorni, dovrebbe essere convocato un tavolo plenario con le parti sociali.
L’URGENZA

La strada scelta, per la quantità e il tipo di provvedimenti da adottare subito, dipenderà molto dalla risorse che si riuscirà a reperire.
Sicuramente ci sarà il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga i cui fondi sono agli sgoccioli, tanto che già sei Regioni hanno bloccato le autorizzazioni. E proprio in questo campo potrebbero esserci delle novità.
Negli ultimi anni, infatti, il ricorso alla cig in deroga è letteralmente esploso. La causa principale è sicuramente la crisi economica che ha messo in ginocchio tante piccole aziende, moltissimi commercianti e artigiani. Ma analizzando i flussi delle varie Regioni non mancano delle differenze non sempre giustificate dall’andamento economico. Il sospetto, per dirla in parole povere, è che in alcuni casi ci sia stato un uso un po’ disinvolto. Tra le ipotesi sul tavolo quindi c’è quella di un rifinanziamento che porti con sè anche una stretta sui requisiti per accedere all’ammortizzatore sociale, o quantomeno un maggior controllo nell’ok alle autorizzazioni.
PRIORITÀ AI GIOVANI

Per quanto riguarda le modifiche alla legge Fornero in una prima fase il governo punterà l’attenzione soprattutto a quelle norme che possano favorire l’occupazione giovanile. In primo piano c’è l’apprendistato. Doveva essere, nelle intenzioni del governo Monti, il trampolino di lancio per l’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani. Ma lo strumento non decolla. Un’elaborazione Uil su dati del Ministero del Lavoro mostra come tra il 2011 e il 2102 ci sono stati circa trentamila contratti di apprendistato in meno (277.650 contro 306.330). In Germania, tanto er fare un raffronto, gli apprendisti sono circa un milione e mezzo. I nostri imprenditori lamentano problemi burocratici (sulla formazione) e non piace la norma introdotta dalla legge Fornero sull’obbligo di stabilizzazione al 50% (30% fino al 2015), pena l’impossibilità a utilizzare nuovi apprendisti. Due punti che il governo pensa ora di rendere meno vincolanti.
C’è poi il capitolo contratti a termine. Si diminuerà l’intervallo di tempo tra un rinnovo e l’altro e si allargheranno le maglie sul causalone, ovvero la motivazione che giustifica la scelta di questo tipo di contratto rispetto a quello a tempo indeterminato. Non si escludono incentivi per i neoassunti, ma è probabile che il varo di questa misura venga rinviato alla seconda fase di intervento, a meno che non si riesca ad accelerare le procedure per attingere allo Youth Guarantee, il piano europeo che stanzia 6 miliardi per favorire l’occupazione giovanile.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it