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Data: 08/05/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Baretta: «Troveremo i 2 miliardi per compensare l’Imu ai Comuni»

ROMA Il governo rassicura i Comuni che oggi riuniscono il direttivo Anci. «La compensazione per la sospensione della rata Imu di giugno arriverà, gli enti locali hanno ragione a chiedere garanzie su questo punto». Pier Paolo Baretta, appena nominato sottosegretario all’Economia, è alla Camera. La discussione sul Documento di Economia e Finanza, che finora ha seguito da deputato pd esperto di finanza pubblica, sta per concludersi. E lui accetta, nei pochi minuti prima del voto, un breve scambio di vedute con Il Messaggero, sui prossimi passi che il governo dovrà compiere a sostegno del programma.
Che agenda vi siete dati?
«L’approvazione del Def è importante perché ci consente di chiedere alla Ue di chiudere la procedura per deficit eccessivo entro fine mese. È un passaggio che ci consentirà di affrontare con più respiro la nuova fase degli investimenti e degli interventi per la crescita. Abbiamo tempi stringenti su due temi prioritari che vanno risolti a giorni: la sospensione della rata Imu di giugno e il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga. Immediatamente dopo va affrontato il nodo dell’aumento dell’aliquota Iva al 22% e il rifinanziamento delle agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie che scadono a fine giugno. Poi, con gradualità, affronteremo tutto il resto».
Che stime avete sulla rata Imu?
«La compensazione ai Comuni è valutabile oltre 2 miliardi. È necessario assicurare loro questo gettito altrimenti il vantaggio fiscale acquisito dai cittadini rischierebbe di trasformarsi in uno svantaggio, se per questo i Comuni si trovassero costretti a tagliare i servizi o a non poter chiudere i bilanci. Per la cassa integrazione in deroga è realistico ipotizzare una cifra tra 1 e 1,5 miliardi per reggere alle crisi aziendali quest’anno ed evitare che centinaia di lavoratori siano lasciati senza alcun sostegno».
Imu, Cig, Iva, ristrutturazioni: è una manovra da 6-7 miliardi.
«Se continuiamo a procedere per gradi, come penso sia giusto, non sarà necessaria alcuna manovra. Per quanto riguarda l’Imu, la compensazione ai Comuni va vista come un’anticipo di cassa. Il tema della copertura può essere risolto con la legge di Stabilità quando, usciti dalla procedura europea, potremmo impostare le scelte strutturali».
E per la Cig dove pensate di trovare le risorse?
«In questo caso si tratta di andare a cercare nelle pieghe del bilancio pubblico per reperire la cifra necessaria che non arriverà né da tagli né da nuove tasse».
Da dove allora?
«Non c’è ancora una decisione definitiva. Ma non è detto che occorra reperire 1-1,5 miliardi da un’unica fonte. Si tratta di comporre la cifra in parte ricavandola da risparmi, in parte da risorse disponibili, scomponendo le voci di bilancio. Non si va dunque verso una manovra immediata».
Il Def è stato scritto e presentato dal precedente governo, quindi non prevede i cambiamenti di cui si sta ora discutendo.
«Il Parlamento ha approvato una risoluzione che sollecita la nota di aggiornamento. L’importante, mi ripeto, è che l’approvazione del Def ci metta in condizione di chiedere in Europa la chiusura della procedura per deficit eccessivo. L’Italia ne ha diritto dopo avere fatto notevoli sacrifici e considerato che avremo un avanzo primario il prossimo anno. Poi aggiorneremo il Def».

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