Iscriviti OnLine
 

Pescara, 18/12/2025
Visitatore n. 750.317



Data: 08/05/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Fusione con l’Abruzzo? «No grazie» Dal Molise pareri contrari alla Macroregione adriatica

PESCARA Questo matrimonio non s’ha da fare, né con l’Abruzzo, né con il Foggiano. Il Molise non intende rinunciare alla sua autonomia. Guarda con sospetto al progetto di legge del parlamentare teramano Paolo Tancredi per la creazione di una Macroregione adriatica che inglobi Abruzzo, Marche e Molise. E snobba anche le «avances» del Foggiano per la nascita della Moldaunia. L’impressione è che i fautori dei due progetti abbiano fatto i conti senza l’oste. Pareri contrari sono arrivati da rappresentanti politici di Campobasso, Isernia e Termoli. Tace invece il neo governatore Paolo Frattura: ieri lo abbiamo vanamente inseguito al telefono, mentre illustrava le linee programmatiche in Consiglio regionale e fronteggiava la protesta dei lavoratori della Gam. Il suo silenzio è stato stigmatizzato dal consigliere regionale del Pdl, Nicola Cavaliere. «Perché Frattura non parla, perché non replica alla netta presa di posizione di autorevoli esponenti politici abruzzesi? - si chiede Cavaliere -. Il Molise è totalmente assente oggi dal dibattito su un tema di primaria importanza e sembra subire passivamente l’evolversi degli eventi. Su un argomento che riguarda il futuro non solo istituzionale, ma anche sociale, economico e culturale dei molisani, i vertici della Regione hanno preferito tacere, non sappiamo se per timore, calcolo o, peggio ancora, per disinteresse». Cavaliere invita pertanto Frattura a dire la sua: «L’identità molisana - afferma l’esponente del Pdl - non può essere certo cancellata improvvisamente con un tratto di penna e il destino della nostra comunità non può essere deciso da altri». Nettamente contrario all’aggregazione con Abruzzo e Marche è Filoteo Di Sandro, di Fratelli d’Italia. «Con la fusione, il ruolo che ci toccherebbe potrebbe essere solo quello della periferia, con tutti gli svantaggi del caso - afferma il politico di Isernia -. No, non possiamo permetterlo. Le disfunzioni e gli sprechi vanno combattuti con un diverso approccio culturale e politico, con una gestione virtuosa e con gli uomini giusti. La soluzione non può e non deve essere il sacrificio di un’autonomia tanto duramente conquistata e difesa in questi anni. La nostra battaglia prosegue: troppe le usurpazioni subite. Alla Macroregione dunque non possiamo che rispondere: no grazie». Più possibilista si mostra il presidente del Consiglio comunale di Termoli, Alberto Montano, che si domanda se oggi si possano ancora sostenere le ragioni dell’autonomia del Molise con gli attuali parametri economici e demografici. Ma se proprio è necessario aggregarsi - dice Montano -, allora meglio guardare a sud che a nord. «Tancredi propone la nascita non di una federazione di Regioni, ma di un’unica Marca Adriatica». Lo scenario che si prospetta al Molise - secondo Montano - è quello marginale della periferia: «Campobasso non più capoluogo di regione, qualche sparuto rappresentante in Consiglio regionale, forse un paio di parlamentari: saranno sufficienti a far sentire la voce dei molisani?», si chiede il presidente del Consiglio comunale di Termoli. Allora, se proprio si deve sacrificare l’autonomia, molto meglio ampliare i confini verso il mare, unendosi all’area della Daunia e del Gargano, e verso l’entroterra, aggregandosi anche al Sannio. «Solo così si manterrebbe il baricentro del capoluogo di regione a Campobasso - spiega Montano -: è questo il progetto alternativo su cui lavorare per un Grande Molise, competitivo e capace di futuro».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it