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Data: 09/05/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Imu e Cig, verso il decreto ma c’è incertezza sull’Iva. Il governo: servono 2 miliardi per compensare i Comuni del mancato introito

ROMA L’Eurogruppo lunedì chiederà al ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni «quali sono i piani del governo sul risanamento, e quali quelli per la crescita che in Italia manca da tanto». Secondo le fonti dell’Eurogruppo, Saccomanni dovrà dunque arrivare a Bruxelles con un piano di riforme e con qualche soluzione per le emergenze, a partire dalla sospensione della rata Imu di giugno, dalla sterilizzazione dell’Iva a luglio e dal rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, oltre a un piano per l’occupazione giovanile. Servono 5-6 miliardi (qualcuno parla di 8) per coprire questi provvedimenti. «Se procediamo per step è possibile che non serva una manovra, in ogni caso non possiamo agire sulle tasse» precisa il sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta. Quanto ai fondi necessari, l’esponente del governo ha snocciolato i dati che in questi giorni si stanno accavallando con qualche approssimazione: vale a dire «una cifra un po’ superiore ai 2 miliardi» per compensare i Comuni dalla sospensione della prima rata dell’Imu, di 1-1,5 miliardi per la Cig che «è una cifra importante, ma che può essere affrontata: però il nodo vero è l’aumento dell’Iva perché, se sospeso, costa 2 miliardi». Il nodo dell’Imu è insieme politico e tecnico e Baretta spera che il vantaggio della sospensione «non si risolva poi in un danno, perché se non compensiamo, i Comuni dovranno tagliare i servizi. Siccome è una sospensione, comunque, non c’è bisogno di un’immediata copertura, possiamo fare con l’anticipo di cassa, il problema lo avremo quando faremo la riforma, ma questo è l’oggetto della discussione». Se alla sospensione con relativa compensazione ai Comuni, si dovesse aggiungere anche la restituzione i problemi sarebbero difficilmente risolvibili: «La restituzione mi pare abbastanza complicata» ammette il sottosegretario all’Economia, Alberto Giorgetti del Pdl. Comunque a giorni saranno date tutte queste risposte, inserite in un decreto. La conferma arriva anche dal ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, che tuttavia ammette che le risorse per la Cig in deroga ora «si rivelano insufficienti» e bisogna anche operare interventi sulla flessibilità in entrata per garantire maggiore facilità di occupazione. Il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano propone anche la detassazione per i giovani neo assunti. Sulle risorse per la Cassa integrazione in deroga «c’è un’emergenza» che va affrontata subito, afferma il leader della Cgil, Susanna Camusso, ad esempio dando all’Inps «indicazione di anticipare i pagamenti per questi due mesi: in caso contrario temiamo ulteriori migliaia e migliaia di disoccupati». Posizione condivisa anche dal segretario generale della Cisl, Bonanni. Inoltre bisogna cambiare le norme della riforma Fornero sul mercato del lavoro, aggiunge Camusso, «perchè troppo flessibili e perché non hanno individuato un ammortizzatore universale. Si sono pensati ammortizzatori per una stagione di sviluppo, non di crisi». La Cgil propone come priorità gli interventi per l’occupazione giovanile «ma attendiamo - dice la segretaria confederale Sorrentino - di conoscere il merito dei provvedimenti e dei programmi» e comunque non servono «ulteriori flessibilità».

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