Nella Relazione sulle coperture delle leggi di spesa dell'ultimo quadrimestre del 2012, il tribunale amministrativo critica duramente gli ultimi atti dell'esecutivo guidato da Mario Monti: "provvedimenti disorganici" e coperture "non affidabili"
La Corte dei Conti boccia il governo tecnico (foto di Attilio Cristini) (immagini di (foto di Attilio Cristini))
Bocciatura tecnica per il governo tecnico, quello guidato da Mario Monti che ha da poco passato la mano. La Corte dei Conti, nella Relazione sulle coperture delle leggi di spesa dell'ultimo quadrimestre del 2012, ha bocciato gli ultimi atti dell'esecutivo, dal decreto sviluppo alla legge di stabilità.
Il problema, secondo i giudici amministrativi, è sulle coperture per un “impiego improprio di fondi tesoreria” e per l'utilizzazione di proventi di giochi e accise dal gettito “non affidabile”. La legge di stabilità del 2013, poi, “non realizza la manovra” e di fatto attua "decisioni già prese", inoltre "risulta calibrata essenzialmente sul primo anno, senza un respiro pluriennale".
Quanto alle previsioni di gettito sulla tobin tax "sembrano ottimistiche". La Corte critica inoltre "l'eterogeneità dei contenuti" che "non si pone in linea con le prescrizioni della legge di contabilità che ne prevede un contenuto snello e di manovra".
Il decreto sviluppo, varato nell'ultimo trimestre del 2012 dal governo tecnico, è, invece, dicono i giudici, “un provvedimento disorganico” che “reca i più disparati interventi”. Non funzionano neanche le norme di carattere fiscale che “risultano prive di clausole di salvaguardia per fronteggiare il minor gettito rispetto alle stime”.