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Pescara, 18/12/2025
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Data: 09/05/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Diaria M5S, arriva Grillo: non si scherza sui soldi. E spunta la credit card

ROMA «Siamo accerchiati dal potere costituito - questo l’allarme che lancia Grillo dal suo blog - e dobbiamo rompere l’assedio». Per romperlo, ci vuole lui. E lui oggi arriva a Montecitorio - lo faranno entrare? - per dare una mano alle sue truppe in confusione, assediate dalle tentazioni del Palazzo, dalla voglia di tenersi i soldi della diaria che dicevano di voler rifiutare e anche dal popolo grillino della Rete che li vorrebbe più ferocemente anti-casta e teme un loro allontanamento dalle idee contundenti delle origini. Dunque? Arriva Grillo il guru a dare una mano ma anche a sferzare i 163 parlamentari che hanno bisogno di lui. L’aspetto vero non sono le presidenze, vice-presidenze e posti di segretario delle commissioni che i grillini hanno incassato tra Camera e Senato - la «lista della vergogna» delle poltrone andate al Pd e al Pdl il leader 5 stelle l’ha messa sul blog ricevendo però anche commenti del tipo: «E di chi sono i vice di quasi tutti questi presidenti?» (dei pentastelluti) - ma sono invece i soldi. Grillo irrompe oggi pomeriggio nel Palazzo per evitare che il volersi tenere la diaria, come intendono fare gran parte dei suoi onorevoli, faccia perdere ai 5 Stelle un numero di consensi elettorali che a Montecitorio viene calcolato tra i 5 e il 10 per cento. Mica poco, se così è.
LA CARTA DI CREDITO
Per uscire dall’angolo, per evitare brutte figure sulla questione sensibilissima dei soldi che dicevano di rifiutare ma poi pecunia non olet, ieri i pentastelluti hanno lanciato un’idea: una carta di credito ad hoc per la diaria. Da ”strisciare” per finanziare i pasti e i soggiorni dei parlamentari in albergo e nei b&b, valutando la possibilità di fissare una soglia massima di spesa. Così terrebbero la diaria ma documentando gli esborsi. L’ufficio di presidenza della Camera vedrà se sarà possibile attivare questa credit card. E intanto i grillini hanno chiesto l'indennità venga parametrata allo stipendio dei dipendenti pubblici e non dei magistrati come avviene oggi. Insomma non vogliono farsi trovare impreparati, sul fronte dell’autoriduzione degli introiti, dal Grillo oggi in arrivo.
IL MAESTRO
In attesa del super-guru, ieri alla Camera i grillini sono andati a lezione da Stefano Rodotà, invitato come un padre nobile. E lui non li delude: «Se fossi al posto di Napolitano, avrei dato l’incarico a un premier che avesse preso in considerazione il movimento 5 Stelle». Ovazione. Con Rodotà non si parla di soldi. Ma questo tema si sta rivelando devastante per i grillini e diventa scandalo in Sicilia, che è la madrepatria della loro predicazione. Antonio Venturino, vicepresidente pentastelluto dell’Ars, quello noto per aver usato l’autoblù, da due mesi intasca lo stipendio intero - non accontentandosi dei 2.500 euro stabiliti nel regolamento 5 Stelle e restituendo solo 13 mila euro invece di 30.000 - ed è stato espulso dal movimento.
Non sono tempi facili per coloro che dovevano essere i nuovi francescani della politica. E Grillo, già da oggi a Roma, cercherà di fare quel che può.

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