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Data: 10/05/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Imu prima casa rinviata a settembre. Ieri il Cdm: ora parte la ricerca dei fondi per finanziare la Cig. Saccomanni: non ci sarà nessuna nuova manovra

MILANO La mini sospensione dell'Imu sulla prima casa è certa. Lo ha confermato il ministro dell'Economia: «Il Consiglio dei ministri ha avviato la discussione sui due punti all'ordine del giorno, il rinvio della rata dell'Imu a giugno e il rifinanziamento della Cig» ha detto Fabrizio Saccomanni spiegando che «c'è l'impegno a sospendere la rata dell'Imu» e aggiungendo che non ci sarà bisogno di un aumento di tasse e di una nuova manovra. L’Italia, ha assicurato, «non rischia il default». Ieri sera il decreto sull’Imu non è stato approvato, ma è stata esaminata la bozza di un provvedimento che deve passare al vaglio della Ragioneria di Stato per la copertura del finanziamento, che lo stesso Saccomanni ha però minimizzato: la spesa «non è più del previsto». Esercizi commerciali, capannoni industriali e alberghi – ha specificato – pagheranno invece regolarmente la rata. Il ministro ha sottolineato che il premier «ha voluto fare grande attenzione alla necessità di gestire il dossier economico, con grande attenzione personale e con una grande consultazione con il ministero dell'Economia» per giustificare una pre-riunione tenuta da Letta con il vice-premier Alfano e Saccomanni. Il decreto arriverà nel giro di pochissimi giorni, con ogni probabilità in un Cdm della prossima settimana quando saranno dipanate le nubi sulle scelte: per l'Imu ieri si è ipotizzato un inasprimento della Robin Tax sulle aziende energetiche, mentre per il miliardo necessario per la Cig l'ipotesi è di reperire le risorse all’interno del bilancio, dai fondi per la formazione del ministero del Lavoro e di altri dicasteri. Sugli esodati Saccomanni ha detto che «non c’è un problema immediato, ma piuttosto nel 2014, e serve una ricognizione esatta dei bisogni. Interverremo in un secondo momento». «Cominciamo un cammino faticosissimo e non sono qui a spargere ottimismo superficiale» ha detto Enrico Letta ieri mattina davanti all'assemblea di Rete Imprese Italia: «La situazione è di grande difficoltà e ognuno deve fare la sua parte». Ma sul merito dei provvedimenti il premier ha incassato il pieno sostegno di Silvio Berlusconi che ha espresso «profonda soddisfazione» perché «il governo con il primo decreto bloccherà il pagamento dell'Imu a giugno». Il Cavaliere lo ha detto al Tg5, a Consiglio dei ministri ancora in corso, aggiungendo subito dopo: «Servono con urgenza gli altri provvedimenti: il finanziamento della Cassa integrazione, la revisione dei poteri di Equitalia perché abbandoni le riscossioni violente e diluisca i pagamenti, non confischi più la prima casa, i terreni agricoli, i macchinari delle piccole imprese. E poi - ha proseguito - la riforma del fisco per abolire in 5 anni l'Irap che grava sulle imprese con un taglio del 2% annuo su quanto costa la macchina dello Stato, e introdurre il quoziente familiare per i nuclei numerosi». Prosegue intanto l'iter per lo sblocco dei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione. Nella Conferenza delle Regioni i governatori hanno trovato l'intesa per ripartire le risorse messe a disposizione dal decreto (7,2 miliardi) mentre un’analoga intesa è stata raggiunta nella Conferenza Stato-Città per lo sblocco di 5 miliardi per i pagamenti alle imprese creditrici di Comuni e Province. «Abbiamo espresso parere positivo - ha spiegato il presidente dell'Upi Antonio Saitta - ora un decreto ministeriale farà propria l'intesa». Secondo i primi dati le domande di anticipazioni alla Cdp ammontano a 6 miliardi, contro i 4 disponibili, mentre le richieste dei Comuni sono di 5,2 miliardi (4 disponibili).

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