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Pescara, 18/12/2025
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Data: 10/05/2013
Testata giornalistica: Il Centro
L’8 per mille per chi vuoi il 5 per mille per... i tuoi. Nelle denuncia dei redditi restano due donazioni: la prima per lo Stato o le Chiese la seconda per onlus, istituti di ricerca e università. E anche l’Abruzzo si fa avanti

PESCARA Il cuore generoso degli abruzzesi si trova di nuovo davanti a una scelta: a chi destinare il cinque per mille (oltre che l’otto per mille) nella prossima dichiarazione dei redditi (la scadenza è fine mese)? Mentre si moltiplicano su tutti i mezzi di informazione gli appelli per la destinazione, appare estremamente difficile calcolare quanti e quali sono gli enti e le associazioni no profit abruzzesi in "gara" che chiedono quest'anno di destinare una quota pari al cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) a finalità di enti no profit, di finanziamento della ricerca scientifica, universitaria e sanitaria. L’ELENCO INFINITO. Tra la documentazione consultabile dell'Agenzia delle Entrate ci si trova davanti ad un elenco di oltre mille pagine. E rincattucciati tra le decine di migliaia di nomi, di sigle e di associazioni ci sono decine, centinaia di istituti abruzzesi. Se si fa una prima scrematura digitando la parola "Abruzzo" nella pagina relativa agli importi per onlus ed enti di volontariato ammessi nel 2010 al beneficio, ci sono 19 risultati. Fra questi c'è ad esempio l'Associazione regionale down Abruzzo, 295 scelte e 6.940 euro raccolti; l'Associazione regionale contro le leucemie con sede a Pescara, 593 scelte e 16.031 euro racimolati, e c'è anche l'Associazione degli immigrati senegalesi residenti in Abruzzo e Marche per un totale di 16 destinazioni e appena 154 euro raccolti. La donazione del 5 per mille è nata a partire dalla Legge finanziaria del 2006 con un'accoglienza strepitosa da parte dei contribuenti. Fin dal primo anno della sua applicazione il cinque per mille viene immediatamente recepito superando abbondantemente le prime stime pari a 270milioni di euro. Nel 2006 la quota relativa al cinque per mille certificata dall'Agenzia delle Entrate è di 328milioni di euro. Un vero e proprio boom. FUORI I COMUNI. Nel 2007 la nuova Finanziaria elimina i Comuni tra i beneficiari mantenendo solo le onlus, le associazioni e gli istituti per la ricerca scientifica e sanitaria. Inoltre viene fissato un tetto massimo pari a 250milioni di euro. Nel 2009 vengono ammesse anche le associazioni sportive dilettantistiche e nel 2010 il tetto massimo viene alzato a 400milioni di euro. Dallo scorso anno invece si può destinare il proprio cinque per mille a tutte le attività legate alla valorizzazione e la promozione di beni culturali e paesaggistici. L’ESPERIENZA DEL SISMA. Nel 2009 si è parlato insistentemente di cinque e otto per mille soprattutto in Abruzzo, a seguito del terremoto dell'Aquila. Sono state tante le organizzazioni no profit che si sono incaricate di raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione. Ad esempio, fu grazie alla raccolta dell’otto per mille che la Cei, Conferenza episcopale italiana, annunciò lo stanziamento di 3 milioni di euro. Nel 2009 l'Università dell'Aquila è risultata al primo posto in Italia nell'elenco degli enti relativi al settore della ricerca scientifica. L'ateneo aquilano ha quasi raddoppiato, per numero di preferenze dei contribuenti, l'Università La Sapienza di Roma. Sono stati 11.373 i contribuenti che hanno scelto di destinare il loro cinque per mille all'Università dell'Aquila contro le 6.873 scelte per l'ateneo romano. L'importo complessivo racimolato dall'università aquilana è stato di 509.016 euro. I finanziamenti sono stati impiegati per fornire migliori servizi agli studenti e sviluppare l'attività di ricerca in termini di innovazione, competitività e occupazione. COME ISCRIVERSI. Nel “mare magnum” della burocrazia, per aiutare ad iscriversi nella lista delle associazioni ammesse al beneficio (è necessario l'aiuto di un commercialista) ci sono alcune organizzazioni come il Csv (centro servizio di volontariato) di Chieti che si impegnano a compilare le domande oltre all'assistenza di ogni tipo (legale, burocratica, di servizi) per le associazioni. Solo nella provincia di Chieti sono una trentina le richieste inoltrate su una mappa di circa 260 associazioni di volontariato con la qualifica onlus e regolate dalla legge 266 del 1991.

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