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Data: 10/05/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Chiodi accusa il sindaco di inefficienza e incapacità

PESCARA Con il tricolore ammainato e la fascia di sindaco riconsegnata al presidente della Repubblica, Massimo Cialente «cerca di attirare l’attenzione su problemi che non è stato in grado di gestire direttamente, dimostrando inefficienza operativa e incapacità». Suonano come una condanna le parole pronunciate dal governatore Gianni Chiodi nei confronti del primo cittadino dell’Aquila, che «in tutto questo tempo ha solo cavalcato una forma di protesta rivelatasi sterile e dannosa». Per il presidente della Regione, Cialente «si è abbandonato ad assurde reazioni e a dietrologie incomprensibili. Ora ammetta che questo suo atteggiamento non è riuscito a produrre nessun risultato utile». Proprio questo giudizio severo ha spinto nei giorni scorsi il governatore a sostenere «che il sindaco non deve essere lasciato solo, ma deve essere affiancato e supportato. Fornire esempi di protesta ben oltre i normali limiti della decenza e della legittimità non aiuta né L’Aquila né l’Abruzzo». La dura reprimenda di Chiodi è arrivata nelle stesse ore in cui Cialente riferiva in Consiglio comunale, all’Aquila, l’esito della sua trasferta romana di ieri mattina. Secondo Gianni Chiodi, per sbloccare l’impasse della ricostruzione servono unità e compattezza sul fronte istituzionale. «Terminata la fase commissariale, il 31 agosto 2012, tutte le attività legate alla ricostruzione hanno subito un brusco stop - ricorda il governatore -. Inoltre, siamo entrati in un periodo di stasi con la mancata previsione di nuove risorse da parte del Governo Monti».

Il presidente della Regione in proposito difende l’operato del Governo Berlusconi. «Gli unici soldi fino a oggi messi a disposizione per ricostruire L'Aquila - dice - sono quelli stanziati dall’esecutivo di Berlusconi, con il decreto Abruzzo: circa dieci miliardi e mezzo di euro - rimarca Chiodi -. Siamo in attesa di capire oggi cosa vorrà fare il nuovo Governo nazionale per l’Abruzzo e per risollevare le sorti del territorio dell'Aquila. Oggi bisogna subito trasferire in termini di cassa tutte le risorse messe in campo da Berlusconi e dal suo esecutivo, e prevedere, con un nuovo provvedimento, uno stanziamento certo per i prossimi anni, capace di assicurare un flusso cospicuo di risorse per la ricostruzione».

Pertanto - conclude il governatore - è necessario che «arrivino subito i primi ottocento milioni di euro e poi il restante miliardo dello stanziamento di Berlusconi. Indispensabile anche uno stanziamento almeno pari a quello della legge 77 del 2009 (decreto Abruzzo) che attivi trasferimenti di risorse pari a un miliardo l'anno».

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