PESCARA La lenta dissoluzione dell’Italia dei Valori sta tutta nei numeri. La fase dell’ascesa: 1,83% alle regionali 2005; 4,1 alle politiche 2006; 7,02 alle politiche 2008 fino al picco del 15,03% alle drammatiche regionali del 2008 con Carlo Costantini (all’epoca deputato Idv) candidato governatore sconfitto da Gianni Chiodi. Poi la stabilizzazione: 11% alle Provinciali 2009. Infine la rapida caduta: 3,31% alle politiche 2013 nel calderone di Rivoluzione civile di Antonio Ingroia. In pochi mesi il partito ha perso la maggior parte dei suoi quadri dirigenti. Sta tentando di rianimarlo Alfonso Mascitelli, ex senatore e coordinatore regionale, nominato commissario da Antonio Di Pietro: «Costruiremo una nuova Italia dei Valori, un partito spersonalizzato e legittimato dagli iscritti. Di Pietro farà il presidente onorario». Mascitelli ha ricevuto da Di Pietro un duplice incarico: riorganizzare il partito abruzzese e preparare la lista per le prossime regionali: «Sorprenderà in termini di innovazione e qualità», assicura. Intanto ci sarà tempo fino al 25 maggio per aderire al nuovo partito e partecipare al congresso “rifondativo” di Roma previsto per il 28-29-30 giugno. «Molti amministratori hanno chiesto un periodo di riflesione, vedremo...», dice Mascitelli. Per esempio non hanno ancora rinnovato la tessera Antonella Allegrino e Camillo Sborgia, rispettivamente capogruppo e consigliere Idv alla Provincia di Pescara, e il capogruppo a Teramo Siriano Cordoni. Nella nuova squadra non ci sarà l’ex parlamentare Augusto Di Stanislao che ha passato gli ultimi due anni in Puglia da commissario del partito. Di Stanislao ha lasciato Di Pietro e « oggi», dice, «sono impegnato esclusivamente per il mio territorio, la Val Vibrata». Ha lasciato l’Idv anche il coordinatore regionale dei giovani Giampiero Riccardo. In Consiglio regionale l’Idv aveva già perso prima del voto di febbraio Paolo Palomba e Antonio Sulpizio approdati al Centro democratico di Bruno Tabacci. Il capogruppo regionale dell’Idv Costantini è uno dei tre animatori del movimento «139» (dal numero degli articoli della Costituzione, gli altri fondatori sono Antonio Belisario e Leoluca Orlando), che ha operato una seconda scissione in seno all’Idv in contrasto con la linea di Di Pietro: «Il sistema del tesseramento è superato ed escludente» dice Costantini, «abbiamo invece immaginato un percorso di primarie aperte per eleggere un’assemblea costituente alla quale delegare la costruzione di una nuova proposta politica». L’area di riferimento resta il Pd ma il movimento «è aperto a tutti» dice Costantini.La convergenza con il Pd è comunque «auspicabile ma molto difficile», dice, «perché non so se il percorso che ha scelto ilPd gli permetterà di liberarsi dall’abbraccio del Pdl». Primo appuntamento pubblico di «139» domenica a Roma. In quell’occasione con Costantini ci sarà anche il vicecapogruppo Idv Cesare D’Alessandro che ha firmato l’appello di «139». La diaspora dipietrista ha travolto anche il gruppo Idv al Comune di Montesilvano, con in testa il sindaco Attilio Di Mattia, passato al Pd. Con lui si sono trasferiti sui banchi dei democratici anche l’assessore Enea D’Alonso, e i consiglieri Stefania Di Nicola e Fabio Vaccaro. Sempre al comune d Montesilvano lavora come dirigente all’urbanistica Bruno Celupica, ex coordinatore Idv di Pescara. Anche Celupica ha lasciato il partito. Un altro sindaco, Luciano Di Lorito primo cittadino di Spoltore, ha lasciato l’Idv per il Pd folgorato da Matteo Renzi. Al Comune di Pescara si è dimesso dall’Idv Adelchi Sulpizio. Faceva parte del gruppo anche Fausto Di Nisio, oggi indipendente. A Vasto si è dimesso il vicesindaco Antonio Spadaccini. A Lanciano non è più coordinatore cittadino dell’Idv Michele Marino. A Teramo è appena uscito dall’Idv il consigliere comunale Valdo Di Bonaventura tornato alla lista civica «Città di Virtù».