Volevano arrestare tutti i soggetti coinvolti nell'inchiesta sulla filovia, ma la Procura ha detto "no". Al termine di indagini certosine, la Squadra Mobile diretta da Pierfrancesco Muriana aveva comunicato alla pm Valentina D'Agostino, titolare dell'indagine, di aver acquisito elementi tali che rendevano possibili misure cautelari a carico di nove persone: Michele Russo e Pierdomenico Fabiani (rispettivamente presidente e direttore tecnico della Gtm), Antonio Sorgi, direttore generale della Regione, Bellafronte Taraborrelli, direttore dei lavori, Donato Renzetti, presidente della Gtm quando fu assegnato l'appalto, e i responsabili delle aziende che hanno lavorato al cantiere della filovia ovvero Giuseppe Ghilardi, Lucio Zecchini e Daniela Di Giovanni, nell'ordine amministratore delegato, manager e ingegnere della Balfour Beatty, e Maurizio Bottari, amministratore delegato della Vossloh Kiepe. Richieste fatte paventando il pericolo della reiterazione delle condotte oggetto di indagine. Nel contempo, la Squadra Mobile chiedeva un supplemento d'indagine con accertamenti bancari e patrimoniali sui protagonisti dell'inchiesta. Ma la pm D'Agostino, insieme alla numero due della Procura pescarese Cristina Tedeschini, ha rigettato entrambe le iniziative della Polizia e ha chiesto l'archiviazione che il Gip Gianluca Sarandrea non ha ancora concesso. «E dubito che la concederà», commenta Andrea Colletti, deputato del Movimento 5 Stelle, che unitamente al collega Gianluca Vacca si accinge a presentare un'interpellanza parlamentare ai Ministeri dei Trasporti e dell'Ambiente, prima di rivolgersi al dicastero della Giustizia. «La mia non è una certezza, ovviamente, - aggiunge Colletti - ma una sensazione fondata perché in questa storia sono troppi gli elementi oscuri, anomali, troppi i dubbi presenti nella stessa richiesta di archiviazione. La D'Agostino parte in un modo, lasciando presagire che chiederà il rinvio a giudizio, e poi conclude in un altro, assolvendo tutto e tutti». Ma il nodo centrale è l'iniziativa della Squadra Mobile «cha ha lavorato due anni in maniera approfondita - sottolinea Colletti - e che si vede smentire in maniera clamorosa dalla Procura. La sensazione netta è che fra Procura e Polizia vi sia una dialettica a dir poco vivace». Colletti e Vacca, e l'associazione Codici che insieme al Wwf ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione, partono dalle intercettazioni «dalle quali - interviene Vacca - non si capisce più chi siano i soggetti pubblici e privati, anzi sembra che tutti lavorino per far acquisire al privato il massimo vantaggio. Intercettazioni che restituiscono un quadro a dir poco preoccupante ed è per questo che chiediamo alla Procura di rispondere nel merito». Se non dovesse arrivare risposta, Movimento 5 Stelle e Codici sono pronti a chiedere l'intervento della commissione Giustizia. «Questo - ha concluso Vacca riferendosi alla filovia - è il classico progetto gestito all’italiana, fatto solo per utilizzare finanziamenti e sperperare soldi pubblici senza fornire alcun servizio».