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Pescara, 18/12/2025
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Data: 11/05/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Quel primo treno fece adulta Pescara. Tre giorni di eventi per ricordare l’arrivo della Ferrovia Adriatica

Centocinquanta anni trascorsi perché Pescara «ricordi il suo sogno» e 150 anni «per durare ancora». Sono i titoli dei due grandi contenitori di iniziative per celebrare il centocinquantesimo anniversario dell’arrivo della Ferrovia Adriatica a Pescara, nel lontano 12 maggio 1863. Quando a bordo della prima locomotiva a vapore arrivata a Castellammare, c’era il principe Umberto che insieme alla valigia portava le aspirazioni dei Savoia e del nascituro popolo italiano a seguire il progresso sui nuovi binari della storia dell’Unità. Una serie di eventi, in corso da ieri fino a lunedì, organizzati dal Comune di Pescara, dalla fondazione PescarAbruzzo, dal Museo del treno di Montesilvano ed altri enti, da leggere in due diverse prospettive. La prima, che riguarda la rievocazione della memoria storica cittadina e che comprende, oltre al principe dei Savoia, anche episodi eroici (come quello del giovane ferroviere pescarese Camillo Mirra che nel 1909 salvò migliaia di passeggeri), la nascita di Pescara con l’unificazione dei due borghi e la sua crescita intorno alla nuova strada ferrata che trasportava, sullo sfondo di una Italia unita, lo sviluppo economico e sociale per la città adriatica favorendo la nascita di nuovi quartieri, di innovative attività produttive e fermento culturale. La seconda chiave di lettura non può non riguardare una riflessione sul ruolo delle infrastrutture di trasporto nella città di oggi. Città che per la sua vocazione genetica e per la posizione al centro di una penisola evidentemente ancora divisa, snodo fondamentale del passaggio tra il Nord e il Sud del paese, dovrebbe vedere potenziato il sistema del trasporto ferroviario all’interno di una strategia di mobilità efficiente e innovativa. Così non è, tanto che Pescara ha visto solo passare il treno dell’alta velocità, senza poterci nemmeno salire. Qual è il rischio? Restare fuori dalle opportunità di sviluppo territoriale che inevitabilmente porta con sé la decrescita dell’indotto legato alla mobilità; restare fuori dai processi innovativi e riuscire a far perdere una identità dinamica e vivace a uno dei nodi ferroviari principali della dorsale adriatica. La stazione di Pescara, utilizzata mediamente da circa 3,5 milioni di persone ogni anno, rischia così di restare impigliata all’interno di una prospettiva limitata e vissuta, perdipiù, non da protagonista di un piano di mobilità nazionale ed europeo, ma da semplice comparsa di secondo piano.
IL PROGRAMMA
Ferrovia a Pescara. 1863-2013. Quattro giorni ricchi di eventi per ricordare il 150° anniversario dalla nascita della stazione e della linea ferroviaria pescarese. Ieri, un percorso didattico dedicato alle scuole superiori per ripercorrere la storia. Oggi, presso la sede della fondazione PescrAbruzzo, alle ore 10 viene inaugurata una mostra olografica e di diorami ferromodellistici, di Antonello Lato, I binari di un sogno, cui fa seguito, alle 11, il convegno sul Futuro della mobilità in Abruzzo, al quale interverrà, fra gli altri, Luca di Montezemolo. Domenica, invece, partenza alle 5,30 dalla stazione di Pescara per Ancona con il ritorno su un treno d’epoca. All’arrivo, la banda, il saluto delle autorità e l’annullo filatelico. Lunedì 13, invece, a alle 18 in piazza Salotto, inaugurazione della mostra fotografica sulla ferrovia e la stazione di Pescara che potrà essere visitata fino al 19 maggio.

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