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Data: 11/05/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Il Tar sblocca 15 milioni per i danni dell’alluvione in provincia di Teramo. Fornitori e imprese ora potranno essere pagati

TERAMO L’hanno subito ribattezzata la vittoria di Davide contro Golia. La provincia di Teramo ha infatti viso accolto dal Tribunale di Roma il ricorso per decreto ingiuntivo presentato contro il Ministero dell’Interno e il Ministero delle Finanze per un importo di 15 milioni dui euro: i crediti vantati dall’ente per trasferimenti mai arrivati. «Vince Davide contro Golia – ha affermato il presidente Valter Catarra – e la notizia è tanto più importante perché questi sono soldi di cassa con i quali potremo pagare le imprese, far riaprire i cantieri fermi perché l’ente non poteva pagare le ditte. Sono soldi che andranno al territorio per tutto il pregresso che si è accumulato». I 15 milioni di euro del decreto ingiuntivo riguardano, infatti, somme impegnate nei precedenti bilanci per investimenti di varia natura, somme, quindi, coperte da assegnazioni dello Stato per trasferimenti dovuti ma mai arrivati nelle casse dell’ente, a cominciare dagli interventi per i ripristini dopo le alluvioni. «Noi abbiamo proceduto facendoci certificare il debito dallo stesso Ministero delle Finanze - ha spiegato il dirigente del settore finanziaro dell’ente, Leo Di Liberatore - dopo una reiscrizione dei residui perenti». Questa operazione, ha sottolineato l’avvocato dell’ente Antonio Zecchino che ha esteso il ricorso, «ha reso più solida la nostra azione e sicuramente rende più complesso un eventuale appello da parte del Ministero». Sollievo di Catarra: «Per noi è una grande soddisfazione, primo perché possiamo pagare i fornitori e le imprese che aspettano da troppo tempo poi perché questa sentenza è la dimostrazione che gli enti locali sono titolari di diritti che vengono continuamente calpestati dallo Stato centrale – ha dichiarato – voglio ricordare che il 2 luglio si discuterà il nostro ricorso contro le riforme delle Province laddove si decreta che diventano enti di secondo livello senza passare attraverso una revisione costituzionale. C’è da precisare infatti – ha concluso il presidente della Provincia di Teramo – che con i soldi del decreto ingiuntivo evitiamo sicuramente il default della Provincia ma rimane il problema di come chiudere il bilancio corrente per i tagli che riguardano questo esercizio».

Altri sette milioni per i pagamenti alle imprese, infine, arriveranno dalla cassa depositi e prestiti grazie al recente Decreto Legge sui pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione: «Anche in questo caso abbiamo dovuto certificare il debito – chiosa il dirigente Di Liberatore – e contiamo di poter cominciare a pagare dopo il 15 maggio».

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