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Data: 11/05/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Grillo insulta Letta. Il premier: io taglio gli stipendi ai ministri tu nemmeno la diaria

ROMA Altro che lo scongelamento che il presidente del Consiglio consigliava ai grillini durante l’incontro prima della fiducia. Beppe Grillo sbarca a Roma e fa fuoco su Enrico Letta con una serie di battute pescate dal repertorio delle accuse a tutto campo ai «politici di professione» che suonano come una dichiarazione di guerra al governo.Ma, al diluvio di critiche, il premier reagisce con sdegno. Il risultato è un botta e risposta senza esclusione di colpi. «Da vent’anni fai il nipote di tuo zio, sei un paradosso, uno degli equivoci della politica per portare avanti la solita gente», attacca il comico genovese.
NIPOTE DA 46 ANNI

E Letta replica ironicamente: «Sono 46 anni che faccio il nipote, ma io penso a lavorare e a risolvere i problemi del Paese».E a riprova, ostenta la sua politica di tagli. «Con un decreto, io toglierò lo stipendio ai miei ministri. Grillo, a quanto pare, fatica a non far prendere la diaria intera ai suoi parlamentari che si ribellano contro di lui».
E’ solo il culmine di uno scontro che va avanti per tutta la mattinata.Grillo esordisce con il solito repertorio, provando a delegittimare il nuovo governo: «C'è stato un golpe, un colpo di Stato- accusa- ci hanno messo in un angolo». Ma Letta rifiuta l’accusa e, durante la conferenza stampa con il presidente del Parlamento europeo, Martin Schultz, che gli consiglia di «non aver paura di Grillo perchè fenomeni così ce ne sono in tutta Europa», ribatte con durezza: «Se il leader dei 5 Stelle la butta sull’insulto, vuol dire che non ha argomenti, io penso al Paese. Respingo al mittente un'altra volta il fatto che lui usi la parola colpo di Stato per ferire le Istituzioni del nostro Paese, che sono legittime e rappresentano la sovranità popolare. E’ inaccettabile parlare di colpo di Stato - insiste- Grillo si ricordi che, quando la volta scorsa ha usato questa parola una giornalista cilena gli ha ricordato la dittatura in Cile e gli ha spiegato che cosa vuol dire davvero fare un colpo di Stato, facendogli fare una figuraccia. Penso che insistere a usare queste espressioni sia profondamente sbagliato», conclude Letta, che, a proposito, ricorda anche il richiamo del presidente Napolitano sui «toni troppo accesi».
Grillo lascia Roma dopo la riunione all’hotel Forum con i suoi parlamentari, non senza aver attaccato, una volta di più, i giornalisti «che fanno sondaggi, ma attenti a non fare dossier su mogli e famiglie- avverte con il solito tono scherzoso, ma non troppo- perchè li faremo anche noi e questo non è un consiglio, è una minaccia».Il problema dei rimborsi e della diaria per gli onorevoli-cittadini però ancora lo affligge. E così, appena salito in macchina, apre il computer e aggiorna il suo blog, tornando sull’argomento, coll’usuale tono ironico. «Houston abbiamo un problema!! Di cresta. Ebbene, va ammesso!!», scherza. Ma le regole sono le regole. Eccolo quindi richiamare tutti «al rispetto del codice di comportamento, sottoscritto dai candidati, nel quale il trattamento economico era chiaro, 5.000 euro lordi e le spese sostenute a piè di lista con la rendicontazione. Invece- accusa- un piccolo gruppo di parlamentari non vuole restituire la parte rimanente delle spese non sostenute». Ecco il problema.
E, subito dopo, ricomincia a cannoneggiare Letta, sempre sul blog, definendolo «un mantenuto dalla politica». Di qui l’indignazione. «Noi non accettiamo lezioni da una persona che si tiene stretta i 46 milioni di euro di rimborsi elettorali del Pdmenoelle- tuona- mentre il Movimento ha rinunciato a 42 milioni. E i suoi parlamentari prendono lo stipendio pieno, mentre quelli del M5Stelle se lo sono già dimezzato» E già che c’è ribattezza Enrico Letta «capitan Findus», invitandolo a «pigliare e portare a casa».

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