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Data: 12/05/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ponte crolla sulla ferrovia, si indaga per disastro colposo. Il sindaco di Scoppito «Poteva essere una tragedia»

L’urto di una carrozza del treno numero 794 Terni-L’Aquila, nel tratto ricadente nel comune di Scoppito, contro la soletta del ponte venuto improvvisamente giù è stato avvertito soltanto dal macchinista che ha subito lanciato l’allarme. È quanto accaduto ieri intorno alle 6 del mattino all’altezza del ponte ferroviario in fase di demolizione sulla statale 17, nel territorio compreso tra Sassa e Scoppito, in cui per miracolo si è evitata una strage. Secondo una prima ricostruzione dei fatti effettuata dagli agenti della polizia ferroviaria dell’Aquila (sul posto ieri a coordinare l’attività di polizia giudiziaria c’era l’ispettore capo Giancarlo Valentini) due lamine di cemento armato sono venute giù prima del passaggio del treno, invadendo parte della sede ferroviaria. Al passaggio del treno proveniente da Terni, la carrozza ha urtato contro un pezzo della soletta, senza che i passeggeri si accorgessero di nulla. L’allarme è stato lanciato dal macchinista che ha avvertito la Direzione centrale operativa di Bari che a sua volta ha allertato la Polfer dell’Aquila. Quando gli investigatori sono arrivati sul posto, hanno subito intuito la gravità dell’incidente e così hanno avvertito il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica a Bazzano, Stefano Gallo, che ha subito aperto un fascicolo contro ignoti, ipotizzando il reato di disastro colposo. Per non lasciare nulla di intentato, il magistrato ha nominato anche l’ingegnere Antonello Salvatori quale consulente della Procura per accertare eventuali condotte negligenti da parte dell’impresa che dal mese di novembre sta svolgendo sul posto operazioni di demolizione che si sarebbero dovute concludere nel mese di giugno. Si tratta di un perito molto conosciuto in città perché capo (insieme al collega Francesco Benedettini) del pool di ingegneri (30 in tutto) che hanno svolto le indagini sui crolli degli edifici pubblici e privati (220 in tutto). Oltre agli aspetti più propriamente tecnici, bisognerà anche accertare come mai non si è pensato di chiudere al transito veicolare e ferroviario il tratto interessato dai lavori di demolizione ma anche il perché alcuni lavori che erano stati previsti nel corso della notte di venerdì non sarebbero stati effettuati, a quanto pare proprio nella parte del ponte che è poi crollata. Sul posto ieri sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Sassa e gli ispettori del lavoro in servizio presso la Asl, oltre ai tecnici dell’Anas e delle Ferrovie dello Stato. Per tutta la giornata di ieri il transito sia veicolare che ferroviario è stato interdetto. Tanti i disagi per gli automobilisti. «Si è rischiato una tragedia – ha detto il sindaco di Scoppito Marco Giusti - e dobbiamo essere contenti se non è accaduto nulla. Il problema rimane, si tratta di un lavoro che va avanti da tempo in condizioni di sicurezza che a mio parere sono poco chiare».

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