PESCARA Guglielmo Epifani traghetta il Pd verso il congresso nazionale e alla Fiera di Roma anche un pezzo d'Abruzzo saluta il segretario reggente con le stesse sensazioni che hanno attraversato l'assemblea democrat: aspettative, timori, disagio, voglia di ricostruire e di rimettersi in gioco dopo una stagione trascorsa ad ingoiare bocconi amari.
L’ANALISI DI ALESSANDRINI
Una sintesi della giornata arriva da Marco Alessandrini, consigliere comunale a Pescara, un minuto dopo avere imbucato la scheda nell'urna con il nome di Epifani: «Sì, ho appena votato dopo avere seguito tutti gli interventi dell'assemblea. La sensazione è di un partito che deve ancora ritrovarsi dopo il travaglio vissuto nelle ultime settimane. Insomma, non mi sembra di avere avvertito l'entusiasmo delle grandi occasioni. Abbiamo visto, anche dagli interventi, come sia stato difficile trovare una sintesi». Quanto alla proposta dell'eurodeputato Gianni Pittella di aprire il congresso ai non iscritti, Alessandrini - che polemizzò apertamente con il suo partito in occasione delle primarie per il parlamento - non ha dubbi: «Anche per esperienza personale, credo che ogni consultazione abbia un senso se aperta a più gente possibile». Restano comunque, in seno al partito i mal di pancia che anche in Abruzzo hanno alimentato le polemiche: non solo desiderio di rinnovamento ma anche una volontà di confronto che parta nel profondo e poi si concretizzi in delle proposte concrete. Sperando che riescano a creare aggregazione tra le varie abime dei democrat. Tutto questo passerà dalle mani di Epifani.
PEZZOPANE ALLINEATA
Poi c'è la senatrice Stefania Pezzopane, che in qualità di membro della direzionale nazionale del Pd non aveva diritto al voto, ma ha seguito da invitata permanente i lavori dell'assemblea. Stavolta nessuna sorpresa così come era avvenuto durante i primi scrutini per il Presidente della Repubblica: «Avrei votato comunque Epifani, al quale non mancano certo esperienza ed equilibrio. Dobbiamo uscire dal pantano di questi due mesi demenziali. Sono tuttavia preoccupata, perché non avverto un grande entusiasmo». Quanto al futuro: «Il prossimo dovrà essere un congresso di rigenerazione per il Pd, caratterizzato da due punti forti: nuovo segretario e input al Governo per l'emergenza sociale».
LA FIDUCIA DI LEGNINI
Il sottosegretario Giovanni Legnini parla di «guida solida e sicura» in riferimento al mandato consegnato dall'assemblea del Pd a Guglielmo Epifani «in un momento in cui il paese si aspetta risposte forti dal nuovo governo».
Anche il parlamentare pescarese Antonio Castricone è pronto a scommettere sul reggente: «Il suo è stato un discorso netto e all'altezza dell'interesse della Nazione. Chiaro sulla necessità di rispondere subito e bene alle emergenze sociali, sul congresso e sul senso di comunità che non deve conservare se stessa ma mettersi al servizio del paese. Ho ascoltato anche parole prive di paura e ambiguità rispetto al sostegno al Governo Letta».
Avanti tutta per il segretario regionale del partito, Silvio Paolucci: «Da Epifani è arrivato un contributo positivo per la ricostruzione del Pd che ci aspetta nei prossimi mesi. Bene il suo richiamo ad un partito unico, capace di dare voce ai problemi reali delle persone. Condivido anche la necessità di rivedere le regole, per un congresso che non inverta l'ordine delle priorità tra scelta dei contenuti e scelta delle persone».
Parole in sintonia con quelle del capogruppo in Consiglio regionale, Camillo D'Alessandro: «Epifani è la soluzione giusta, sia per il profilo personale (un riformista socialdemocratico), sia per quello politico, capace di essere in linea con i tempi senza svendere i valori di un centrosinistra moderno che non rinnega nulla ma sa guardare avanti ponendo il lavoro al centro della politica nazionale».