ROMA Una sorta di fiume in piena che rischia di travolgere 178.000 persone facendole affogare nella disperazione della disoccupazione. Sono più di mezzo milione, secondo i calcoli dei sindacati, i lavoratori che in questo momento ancora ”galleggiano” con il salvagente degli ammortizzatori sociali. Ma se la cassa integrazione in deroga non verrà rifinanziata 178.000 rischiano di rimanere senza posto e senza sostegno al reddito. Cgil e Cisl rinnovano l’allarme chiedendo al governo di fare presto nel recuperare le risorse necessarie. A questo proposito Susanna Camusso, leader Cgil, avverte: «Non è possibile che per finanziare la cassa integrazione si pensi di prendere i soldi da altre voci che riguardano il lavoro. Così non ci stiamo». Tra le ipotesi infatti c’è la possibilità che una quota dei soldi per la cig in deroga venga presa dalla formazione e dalla detassazione della produttività.
QUATTRO MESI DI FUOCO
Dall’elaborazione degli ultimi dati Inps arriva la conferma che i primi quattro mesi del 2013 sono stati durissimi: le ore autorizzate di cassa integrazione sono state 365 milioni, il 13% in più rispetto al 2012. Il solo mese di aprile ha messo a segno circa 100 milioni di ore di cassa, con un trend che rischia di sfondare il tetto del miliardo di ore anche per il 2013.
Sono oltre 530.000 i lavoratori equivalenti coinvolti (zero ore per 17 settimane) per una perdita di reddito globale di 1,4 miliardi di euro e singola di 2.600 euro.
Scomponendo per le varie tipologie di ammortizzatore emerge che nel quadrimestre la cig ordinaria ha raggiunto quota 132,8 milioni di ore (+31,48% tendenziale) mentre la cig straordinaria ha totalizzato 181,5 milioni di ore (+63,84%). C’è stato un calo consistente (-54,41%), invece, per la cassa integrazione in deroga che ha registrato in quattro mesi 50,5 milioni di ore autorizzate. Ma non perché le cose stanno iniziando a girare meglio. Anzi. Il fatto è che molte Regioni hanno finito i fondi e così hanno bloccato le autorizzazioni.
Ben 178.000 lavoratori - stima la Cisl - possono essere considerati più deboli, perché una volta terminato il sussidio non riavranno il loro posto. Hanno bisogno di più tempo per trovarne uno nuovo. Di qui la richiesta di trovare subito le risorse per rifinanziare la cig in deroga.
AL NORD PIÙ AMMORTIZZATORI
Secondo il rapporto Cgil è nelle regioni del Nord che si registra il ricorso più alto alla cassa integrazione. Al top nei primi quattro mesi dell’anno c’è la Lombardia con oltre 90 milioni di ore autorizzate che corrispondono a 132.000 lavoratori (equivalenza a zero ore). Segue il Piemonte con quasi 47 milioni di ore autorizzate per 68.000 lavoratori e il Veneto con 40 milioni di ore per 58.000 persone. Al Centro primeggia il Lazio con 23 milioni di ore che coinvolgono 34.000 lavoratori. Mentre per il Mezzogiorno è la Campania la regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig con quasi 20 milioni di ore per 29.000 lavoratori. È il settore della meccanica quello che tira più ore di cig.