Dai consiglieri dell’opposizione pesanti critiche all’operato del sindaco: lo scontro istituzionale non aiuta la città
L’AQUILA «Non si può chiedere aiuto allo Stato e allo stesso tempo mostrare disprezzo per i suoi simboli e i suoi rappresentanti sul territorio. La verità, come è ben emerso l’altro giorno in consiglio comunale, è che il sindaco Cialente è ormai un pugile suonato che vede ovunque nemici e che continua a muoversi in modo a dir poco strampalato». A bocciare l’ultima eclatante iniziativa del sindaco Cialente, la rimozione del tricolore da uffici e scuole comunali, è ancora una volta Giorgio De Matteis, vicepresidente del consiglio regionale e capo dell’opposizione al Comune. In una conferenza stampa, tenuta con i consiglieri Emanuele Imprudente, Raffaele Daniele, Alessandro Piccinini e Daniele Ferella, De Matteis ha puntato il dito contro il sindaco che lunedì scorso, per protesta contro il mancato arrivo dei fondi per la ricostruzione, ha riconsegnato la fascia tricolore al Quirinale e disposto la rimozione della bandiera da uffici e scuole comunali. Azione che gli è costata un decreto di diffida del prefetto con tanto di minaccia di rimozione. I consiglieri, così come Corrado Ruggeri, coordinatore comunale del gruppo «L’Aquila città aperta», hanno ribadito la necessità di evitare scontri istituzionali «che non aiutano la città. Quest’ultima chiamata alle armi è un’altra delle trovate del sindaco che servono solo a nascondere il fallimento della sua azione amministrativa». «La non ricostruzione della città è un atto incostituzionale», ha spiegato Raffaele Daniele, aggiungendo che «invece di dar vita a sterili proteste, sarebbe stato bene impugnare alla Corte Costituzionale, per la violazione dell’articolo 9 che prevede la tutela del patrimonio storico e architettonico del Paese, il decreto che destina fondi insufficienti alla ricostruzione». Il sindaco continua a dividere la città ed è un alibi», hanno tuonato i consiglieri d’opposizione, «dire che lo Stato ci ha dichiarato guerra». Cialente sta annaspando e anziché cercare condivisione continua a inventarsi ogni giorno nemici», ha tagliato corto De Matteis, tornato a sollecitare il ritorno, per quel che riguarda i fondi per la ricostruzione, alla Cassa depositi e prestiti. Le azioni ostili non servono a risolvere i nostri problemi. Ma Cialente vede nemici ovunque: se ne contano 18 e si tratta, per lo più, dei soggetti istituzionali con i quali ha dovuto in questi anni confrontarsi. Tanti nemici e mai un’autocritica».