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Data: 12/05/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Gran Sasso la società a rischio liquidazione

Se la Camera di Commercio di Teramo non versa nelle casse della società Gran Sasso spa, che ha in gestione gli impianti di risalita di Prati di Tivo e di Prato Selva, la sua quota di 110 mila euro «si rischia la liquidazione» annuncia molto preoccupato Mauro Bacchion, presidente della stessa Spa. Mentre la Provincia di Teramo ha già assolto al suo compito versando 140 mila euro, l’ente camerale invece tentenna.
«C’è una ricapitalizzazione da fare di circa 280 mila euro- dichiara Bacchion– e non credo che chi abbia già investito centinaia di migliaia di euro voglia smarcarsi, mandando all’aria un investimento globale di 25 milioni di euro». Il messaggio è chiaro e, a quanto pare, non investe tanto la figura del presidente Di Carlantonio, quanto gli altri rappresentati della Camera di Commercio che opporrebbero alcune resistenze. L’altra criticità viene dagli impianti di Prati di Tivo che ancora non sono stati affittati per l’estate: «Il nostro canone di cinque mesi, da giugno a ottobre, s’aggira sui 100 mila euro» prosegue Bacchion.
Finora non ci sono state risposte. «Abbiamo dunque bisogno di un impegno finanziario forte o di imprenditori o di enti pubblici per gli impianti che notoriamente sono in perdita in tutta la nazione e se non sono adeguatamente supportati non potranno sopravvivere». In aiuto di Bacchion, è giunto l’assessore comunale Giorgio D’Ignazio che in una nota fa appello «a tutte le forze politiche ed, in maniera particolare, ai membri della Regione affinché si possa costituire una vera e propria cordata atta a scongiurare la chiusura degli impianti di risalita dei Prati di Tivo e di Prato Selva. Il grave problema- prosegue D’Ignazio- sono l’arrivo dei fondi Fas che ammontano a 11.400.000 euro dei quali ben 11.000.000 dovrebbero essere destinati alla copertura del debito nei confronti dell’Unicredit; 2.500.000 euro restituiti alla Regione; 650.000 euro da restituire al Gruppo Doppelmayr ed altri 150.000 euro per altri debiti».

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