Napolitano «condivide» la difesa dei magistrati di Vietti Pdl contro Boldrini e Sel. Grillo: a Brescia la meglio gioventù
ROMA «La manifestazione di Brescia? E’ stato un errore. Silvio Berlusconi non fa altro che mettere in continuazione delle micce accese sotto il governo. Ma se fa così è un segno di debolezza». L’onda lunga della manifestazione contro i magistrati obbliga il neosegretario del Pd, Guglielmo Epifani, ad una ruvida risposta ma spinge anche i vertici del Csm a una durissima presa di posizione in favore dei magistrati che viene «pienamente condivisa» da Giorgio Napolitano e fa scendere in trincea M5S e Sel. Le polemiche, insomma, non si placano. Il Pdl, con il suo capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, e con Fabrizio Cicchitto, accusa il Pd di non aver condannato con sufficiente chiarezza gli episodi di violenza, se la prende con i contestatori di Berlusconi «che avevano in mano le bandiere rosse di Sel» e chiede la testa della presidente della Camera, Laura Boldrini, che non prende neppure in considerazione la provocazione ed offre la sua solidarietà alle donne del Pdl che a Brescia «sono state offese con volgarità sessiste». Beppe Grillo e Vito Crimi fanno invece sapere che il popolo del M5S era a Brescia per manifestare «disagio» verso una situazione «surreale» e spiegano che l’unico atto «veramente eversivo» è stata la presenza di un uomo di governo in piazza per «delegittimare un’istituzione dello Stato». Ma il colpo più duro è quello che Michele Vietti fa partire dalle colonne di “Repubblica”. «La magistratura rappresenta un baluardo a difesa della legalità che tutti devono non solo rispettare ma apprezzare e difendere» spiega nell’intervista il vicepresidente del Csm, che definisce «preoccupante» la manifestazione del Pdl e va a testa bassa contro Berlusconi: «Tutti parlano di pacificazione ma per farla sul serio bisogna evitare di appiccare incendi...». Parole nelle quali «si riconosce anche il presidente della Repubblica» fanno sapere al Quirinale. Il Cavaliere, insomma, deve stare attento a non tirare troppo la corda. Anche perché la condanna per le sue parole contro i giudici è trasversale. E non serve a molto dire che il Pdl è stato aggredito, come hanno ripetuto ieri tutti i suoi fedelissimi. A dare una spiegazione di quel che è accaduto due giorni fa a Brescia è Beppe Grillo. «Nei vicoli che portavano alla piazza del Duomo sono sfilati, insieme e contrapposte, la meglio gioventù e la vecchiezza della Repubblica» scrive il leader del M5S sul suo blog. L’analisi è spietata e, parafrasando il titolo di un famoso romanzo di Primo Levi, Grillo osserva come alla manifestazione di Brescia fossero presenti «i sommersi e i salvati». «A Brescia sono sfilate la meglio gioventù e la vecchiezza della Repubblica». E ancora: «I giovani chiedono il conto e ne hanno diritto. Lo sfascio non è colpa loro. Vedono sfilare nei palchi delle autorità i responsabili del disastro, strafottenti, protetti dalle forze dell’ordine, da ragazzi in divisa che, anch’essi, non ne possono più. In mancanza di un patto tra generazioni non ci saranno sommersi e salvati, ma» chiosa Grillo, «solo sommersi». E il Pd? Il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, definisce «gravissima» la manifestazione e spiega che complica i rapporti con tutti i partiti. «Non c’è dubbio che la presenza a Brescia del vicepremier e degli altri ministri complica ulteriormente la situazione. E l’aggrava. Deve essere chiaro» avverte Fassina «che noi non faremo mai nessuna legge ad personam e che per noi non si mette in discussione l’autonomia e l’indipendenza della magistratura».