PESCARA Centocinquant’anni fa i treni erano a vapore, ed i volti dei bambini affacciati ai finestrini diventavano tutti neri di fumo. Centocinquant’anni fa gli scompartimenti con le sedute si aprivano all’esterno, gli interni del treno erano di legno, forse meno comodi di oggi ma per l’epoca una benedizione. Ieri la tratta Ancona- Pescara ha rivissuto attimi di centocinquant’anni fa. Lo ha fatto con il treno della commemorazione, un treno a vapore d’epoca, con tanto di macchinisti vestiti come allora. Una delegazione pescarese è partita in treno alle 5 del mattino ed è andata ad Ancona. Lì si è poi trasferita sulla locomotiva a vapore per un giro più caratteristico. Istituzioni, famiglie e bambine sulla locomotiva che ha voluto ricordare un pezzo di storia di Pescara grazie all Fondazione PescarAbruzzo, promotrice dell’evento. Il treno, nella tratta di ritorno ha seguito alcune tappe, tra queste Pineto, Montesilvano, e quella finale di Pescara. Ogni volta che si è fermato si è prestato agli scatti fotografici dei papà ed agli occhi commossi dei bambini, anche di quelli fermi sui binari delle stazioni. Naturalmente la tappa più festosa è stata quella pescarese, quella accolta dalla banda che da piazza della Rinascita ha percorso tutto corso Umberto sino a portarsi al primo binario della stazione centrale. E proprio sul primo binario sono scese le istituzioni, non solo quelle pescaresi, per festeggiare i 150 anni della stazione, poco prima delle 13. Presenti al viaggio, oltre al presidente della fondazione PescarAbruzzo Nicola Mattoscio ed al sindaco Luigi Albore Mascia, anche il consigliere comunale e storico Licio Di Biase, il consigliere Pdl Armando Foschi, il sindaco di Pineto Luciano Monticelli e il sindaco di Montesilvano Attilio Di Mattia con assessori e consiglieri, mentre l'assessore alla cultura Giovanna Porcaro ha atteso sul binario il ritorno della delegazione. Era il 12 maggio 1863, appena due anni dopo l'unità d’Italia,. In un paese che capì subito l’importanza di dotarsi di infrastrutture, la prima da potenziare era la ferrovia per il trasporto di merci, di uomini e di idee. La rete Ancona-Castellamare venne costruita in appena due anni, una linea che poi è stata prolungata sino a Foggia, Brindisi e dunque, attraverso gli Appennini, sino al Fucino e a Roma. «Oggi, purtroppo», ha detto il sindaco Mascia, «stiamo vivendo le preoccupazioni legate all'esclusione di Pescara e di altre importanti realtà abruzzesi dagli ulteriori sviluppi della realtà ferroviaria dell'alta velocità, una circostanza che non può certo essere ignorata neanche nella giornata di festa. Nostro dovere di classe dirigente è quello di fare fronte comune contro tale esclusione che Pescara e l'Abruzzo non meritano». A fine cerimonia il sindaco ha voluto ringraziare i macchinisti e i ferrovieri, «quelli di oggi ma anche quelli di ieri che tanto hanno lavorato per lo sviluppo della nostra infrastruttura», ha aggiunto, «tra loro Amerigo Lucente, 91 anni il prossimo ottobre, che è uno dei simboli della nostra ferrovia». Lucente ha partecipato alla cerimonia di ieri.