Va avanti la battaglia del Sindaco Massimo Cialente per ottenere i fondi necessari a garantire la ricostruzione dell'Aquila. Dopo le proteste forti dei giorni scorsi con la rimozione della bandiera italiana dalle sedi comunali e la restituzione della fascia tricolore al presidente della Repubblica, Cialente va dritto per la sua strada e dice con chiarezza: "Se il Ministero intende rimuovermi, lo faccia il 2 giugno, giorno della festa della Repubblica. Così gli italiani sapranno che all'Aquila siamo stati abbandonati". Nel pomeriggio si è appreso che il Sindaco è atteso mercoledì a Roma alle Commissioni Lavori Pubblici e Ambiente, nell'ambito dell'esame congiunto del ddl sulle emergenze ambientali: ''La riunione è stata rinviata da domani a mercoledì, non faccio un passo indietro sulla protesta, siamo pronti alla mobilitazione con la marcia della città sui luoghi del potere romano. La situazione è seria, i soldi non ci sono e i lavori sono fermi. Se Enrico Letta mi chiama-ribadisce il Sindaco- ci vado anche scalzo a Roma, a qualsiasi ora del giorno e della notte, oppure in sella a un asino come Celestino V''. Intanto questa mattina il Cialente ha ricevuto nei suoi uffici di Villa gioia la visita di Luciano D'Alfonso: l'ex primo cittadino di Pescara, lanciato verso una candidatura a Governatore alle prossime regionali, ha rappresentato la sua solidarietà a Cialente, oltre che ad un suo impegno a sostegno delle ragioni delle zone terremotate.