Iscriviti OnLine
 

Pescara, 18/12/2025
Visitatore n. 750.317



Data: 14/05/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Altolà di Grillo, intesa sulla diaria. Ieri lunghissima assemblea dei gruppi parlamentari stellati che fissano lo stipendio: potrà arrivare a 3.200 euro mensili

ROMA «Chi vuole tenersi i soldi, si mette fuori da solo». Mentre deputati e senatori 5 Stelle entravano nell’auletta dei gruppi di Montecitorio, nella serata di ieri, Beppe Grillo lanciava il suo duro avvertimento dallo tsunami tour. Segno che il nodo diaria è tutt’altro che marginale e rischia di compromettere la campagna elettorale del M5S per le amministrative. A tarda notte l’intesa sembra trovata e senza ricorrere al voto. Ad annunciarla i capigruppo di Camera e Senato Roberta Lombardi e Vittorio Crimi: «Quello che non viene speso, verrà restituito. Lo abbiamo deciso tutti insieme». «Ci affidiamo al buon senso delle persone - precisano Crimi e Lombardi spiegando che i rimborsi dei parlamentari dell'M5S saranno «organizzati in macroaree» ed in base «ad uno schema su excelle». «Non aspettatevi di vedere gli scontrini ma metteremo delle aree in questo schema» concludono. Alcuni parlamentari spiegano che potrà essere rimborsato «tutto quello che sarà necessario per la vita a Roma e per le nostre famiglie e che tutto il resto sarà restituito». Per il momento, perciò, nessuna black list sul blog di Grillo. «Siamo tutti in white list», spiega Roberta Lombardi al termine della riunione. La soluzione di compromesso sulla diaria è stata alla fine trovata ma difficilmente potrà ricomporre le spaccature interne.
MINORANZA
In tensione è una minoranza grillina – si parla di una decina di deputati in tutto – molto agguerrita per cui lo scontro coi fedelissimi è soltanto rimandato. Un’onda anomala, non c’è dubbio, ma che rischia di travolgere il MoVimento dal suo interno. I vertici ne sono ben consapevoli nonostante il leader abbia minimizzato: «Ci fanno la battaglia perché uno o due hanno protestato». Tant’è vero che la riunione fiume di ieri notte è stata preceduta da una lettera inviata ai deputati nel weekend dalla capogruppo Roberta Lombardi che chiedeva ai singoli di anticipare la loro linea anche per «dare a Beppe quello slancio e quella motivazione del potente megafono» durante la nuova tournée elettorale. La questione di fondo è: cosa fare con la parte della diaria non spesa? Sullo stipendio, il codice di comportamento dei grillini è chiaro: «L’indennità parlamentare percepita dovrà essere di 5mila euro lordi mensili, il residuo dovrà essere restituito allo Stato». Ieri si è deciso di personalizzare il netto, a seconda del carico familiare, per una cifra che varierà fra i 2.700 e i 3.200 euro. A questi andrà aggiunto un fondo obbligatorio di circa 500 euro per le spese sanitarie. Il problema sono i rimborsi, quanto e come restituire i soldi che restano dopo aver scalato le spese rendicontate. Poi Grillo è calato a Montecitorio e le sue parole sono state dure: «Non si fa la cresta sulla diaria». È seguita la minaccia di una black list coi nomi di chi non restituisce i fondi. Oltretutto i dissidenti riferiscono che il comico genovese in persona avrebbe ammesso nell’assemblea di giovedì scorso un’ambiguità nel codice di comportamento. Salvo poi imporre la sua interpretazione autentica. Il collega Zaccagnini, sempre via social network, si è spinto oltre: «Non me ne frega niente dei soldi ma il nostro centro di controllo è la Rete, la Gente, non Houston» è stata la provocazione rivolta a Grillo e Casaleggio.
BLOG
Con loro, il deputato 5 Stelle se l’è presa facendo notare che anche le spese per il tour non sono state rendicontate bene. E quello dei soldi è decisamente un tema sensibile per i vertici del MoVimento. Non a caso, ieri sul blog del capo politico c’era un commento piuttosto lapidario (intitolato ”La calunnia è un venticello”): «I soldi dei finanziamenti ai parlamentari non sono gestiti da Beppe Grillo e non sono usati per finanziare il suo blog. Chi lo afferma sarà querelato». Né sono stati più pacifici i toni usati in serata dal comico genovese ad Avellino: «Contro di noi ci sono i poteri forti, la stampa, gli hacker, ci prendono le mail dei parlamentari, siamo in una guerra spietata. Adesso però basta – ha tuonato – se vogliono i dossier li faremo anche noi».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it