Niente nuove tasse sul fumo elettronico. Tagli invece ai fondi per l’editoria e per i paesi in via di sviluppo. Ma anche prelievi dal fondo istituito nel 2004 per ridurre le tasse con la lotta all’evasione. La commissione Bilancio della Camera ha approvato il decreto sui debiti della Pa che oggi sarà in aula a Montecitorio, introducendo nuovi tagli che, ha assicurato il presidente Francesco Boccia, saranno cancellati con la Legge di Stabilità. Ma, soprattutto, ha introdotto novità di grande importanza, come un ampliamento alla possibilità di compensazione tra crediti commerciali e debiti fiscali. Ha poi imposto al governo di indicare nel prossimo aggiornamento del Def, che arriverà a settembre, le modalità per proseguire la «fase due» del rimborso dei crediti. La maggioranza, che attraverso i relatori aveva presentato un emendamento che dava maggiore spazio di manovra agli enti locali nel rimborso dei crediti, ha però fatto retromarcia sull’introduzione di una tassa sulle sigarette elettroniche. «Tassare le sigarette elettroniche (e-cig) senza prima aver proceduto a una verifica circa la quantità di nicotina e sugli usi terapeutici è una sciocchezza», aveva detto il presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia. L’esigenza di finanziare la norma ha fatto però cercare un’altra copertura. A farne le spese è stato introdotto un mini taglio al fondo Ispe (per gli interventi strutturali di politica economica) da 15 milioni tra 2014 e 2015. È il fondo nato nella finanziaria del 2005 per restituire sotto forma di calo tasse i maggiori proventi della lotta all’evasione.