«Come mai i treni diretti a Lecce sono pessimi e quelli che vanno a Venezia sono un concentrato di alta tecnologia?». È la domanda che i giovani salentini dell'associazione Carpe Diem rivolgono direttamente al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi e al suo vice, Vin cenzo De Luca , nella speranza che entrambi possano far qualcosa per risolvere un problema vecchio e trascurato come le carrozze che Trenitalia riserva spesso ai pendolari meridionali. Sotto accusa, in particolare, sono le carrozze del «FracciArgento» per la tratta Roma-Lecce. «Un treno vecchio, trascurato, carente nei servizi - spiegano da Carpe Diem con un bar che inspiegabilmente interrompe il servizio da Bari in giù, lasciando scoperta la tratta fino a Lecce, ovvero due ore senza ristorazione. Tutt'altro tipo di comfort - evidenziano - sono invece riservati ai clienti del FrecciArgento che percorre la tratta Roma-Venezia, da noi recentemente utilizzato: un treno moderno, pulitissimo, con vari monitor a bordo in ogni carrozza, con un grande bar-ristorante attivo per tutto il viaggio». Al danno, si aggiunge la beffa del prezzo del biglietto, quasi identico per i due treni esaminati. «Questa vergognosa disparità aggiungono ancora da Carpe Diem - colpisce chi per lavoro è costretto a recarsi spesso nella Capitale e soprattutto chi, per motivi di studio universitario, utilizza questa tratta, tornando ogni mese dagli Atenei di Roma o Napoli per rivedere la famiglia e gli amici rimasti a Lecce. Dunque - incalzano vogliamo provare a parificare il sistema di trasporto ferroviario italiano, evitando becere discriminazioni tra Nord e Sud? La palla, caro ministro, passa a voi». Pieno sostegno all'i n i z i at iva dell'associazione salentina la esprime il consigliere regionale del Pdl, Saverio Congedo . «Quello di destinare mezzi meno confortevoli ed offrire una peggiore qualità di trattamento a parità di costo per la tratta Lecce- Roma, rispetto ad altre analoghe tratte del Nord, non è un caso isolato - sottolinea ma uno dei tanti episodi di discriminazione verso i cittadini del Mezzogiorno e, segnatamente, del Salento e della Puglia. è perciò auspicabile che il ministro Lupi, ma anche i vertici istituzionali regionali assumano iniziative concrete a difesa delle ragioni di un territorio sempre più marginalizzato».