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Data: 15/05/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Tassisti in piazza contro gli «abusivi»

«Già non si batte chiodo, se vengono qui a rubarci il lavoro anche da Chieti, Francavilla e Montesilvano siamo fritti». I tassisti pescaresi sono tornati a protestare ieri in Municipio prima di incontrare l'assessore Berardino Fiorilli durante i lavori della commissione Taxi. È una guerra fra cooperative che mette contro il Cotape (Consorzio Taxi Pescara), che conta una quarantina di addetti e opera in città e all'aeroporto, e Cometa che comprende una decina di tassisti fra Pescara, Chieti, Montesilvano e Francavilla al Mare. La protesta del Cotape, che ha annunciato a Fiorilli di voler scioperare lunedì prossimo, è motivata dal fatto che «i tassisti della cooperativa Cometa - hanno detto - continuano a lavorare da imboscati a Pescara e all'aeroporto senza avere le autorizzazioni previste dalla legge». Non è questa, però, l'unica causa scatenante della mobilitazione dei tassisti pescaresi, i quali lamentano anche uno scarso controllo del territorio da parte del Comune. «C'è un solo vigile urbano - hanno aggiunto i tassisti del Cotape - a girare in città per beccare chi lavora fuori zona e senza autorizzazione, questo vigile lavora tantissimo, ma ovviamente non può fare nulla. Per questo abbiamo chiesto all'amministrazione di destinare qualche agente in più destinato a questo servizio». I tassisti pescaresi, inoltre, chiedono la chiusura dei due radiotaxi che lavorano «abusivamente» alla stazione ferroviaria e assicurano che se anche lo sciopero non dovesse sortire risultati concreti sono pronti a manifestare persino sotto il Comune di Chieti. E da Palazzo d'Achille si reagisce chiamando in causa l'assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra invocando che sia appunto la Regione a dirimere la diatriba con un apposito decreto. Insomma, si profila un nuovo capitolo della "guerra" fra Chieti e Pescara, stavolta sotto le insegne del taxi. Con il Comune teatino propone di risolvere la questione richiedendo nove stalli ai tassisti di Pescara, tre ai colleghi chietini e uno ciascuno agli altri.

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