Iscriviti OnLine
 

Pescara, 18/12/2025
Visitatore n. 750.317



Data: 15/05/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Pensioni, serve più flessibilità. Misure tampone per la Cig». Giovannini: possibili uscite anticipate, ma con penalizzazioni

ROMA In canna «abbiamo un solo colpo da sparare e dobbiamo riuscire a centrare l’obiettivo». È il ministro del Lavoro Enrico Giovannini a utilizzare questa immagine per spiegare, durante il suo intervento in commissione al Senato, quanto sia difficile per il governo, «con tutti i limiti di spesa», costruire un pacchetto in grado di far uscire l’Italia dal pantano della crisi. Per questo il ministro chiede «un attimo di tempo di più» così da analizzare bene i dati, studiare le mosse, decidere quale sia la misura che ha l’impatto positivo maggiore. Lo scoglio da superare è sempre lo stesso: i limiti di bilancio e le scarse risorse. Così ridotte che anche il promesso rifinanziamento della cig in deroga arriverà sì venerdì con il prossimo consiglio dei ministri, ma è molto probabile che si tratterà di «un intervento tampone», ovvero non saranno reperiti subito tutti i soldi occorrenti per l’intero 2013. «Stiamo verificando» - dice Giovannini - e «a brevissimo» si saprà se ci sarà una «soluzione esaustiva per l’anno oppure un intervento parziale».
UN PACCHETTO REALISTICO

Il solo quadro legislativo, pur se accompagnato da misure di decontribuzione o defiscalizzazione, non può dare una vera scossa all’economia. Se non arriva la ripresa, la mission è quasi impossibile. E allora è indispensabile «costruire un pacchetto realistico che non sia solo lavoro, per cercare di favorire e anticipare la ripresa». Tra l’altro, se dall’Europa a fine giugno non dovesse arrivare una sorta di deroga al vincolo del 3% per le spese a favore dell’occupazione, i soldi per interventi di defiscalizzazione o decontribuzione non ci sono. Giovannini lo dice chiaramente: «Le risorse necessarie in questo caso sarebbero incompatibili con i vincoli di bilancio». Più che una nuova ”gode rule” l’Italia spera di arrivare ad un accordo su «una quantità» da «considerare come eccezionale: stiamo lavorando ad un pacchetto basato sulle migliori pratiche europee».
LA SORPRESA

Dall’analisi di alcuni dati, in questo caso quelli appena forniti dall’Isfol, arriva una sorpresa: la riforma del mercato del lavoro sta iniziando a dare i suoi frutti. Per cui, ammonisce Giovannini, «attenzione: modifiche sì, ma limitate e puntuali». La rilevazione Isfol sul quarto trimestre del 2012 indica una forte riduzione dei contratti di collaborazione (-25% rispetto allo stesso periodo del 2011), ma un aumento (+3,7%) delle assunzioni a termine. In calo i contratti a tempo indeterminato (-3,3%). Per monitorare meglio gli effetti della riforma - annuncia il ministro - «è in arrivo un comitato scientifico».
Modifiche in vista anche per la riforma della previdenza. Aver allungato l’età pensionabile, infatti, mette in sicurezza maggiore i conti del sistema, ma non aiuta a fare spazio ai giovani. Ed ecco che Giovannini rivela come il governo stia pensando ad una «flessibilizzazione» delle possibilità di uscita dal lavoro «in cambio di penalizzazioni». Insomma chi vuole andare via un po’ prima potrà farlo, ma perderà un pezzettino di pensione. È in questo quadro che potrebbe inserirsi anche la norma sulla staffetta generazionale. «Un intervento che ha evidenti vantaggi ma è costoso» spiega il ministro. Inoltre c’è da considerare il fatto che «la condizione sociale delle persone a reddito fisso, in alcuni settori, non è proprio favolosa, per cui potrebbe non incontrare un grande successo».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it