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Data: 16/05/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Addio a Spallone un pezzo di storia. L’ex sindaco di Avezzano si è spento ieri in una delle sue cliniche di Roma Dalle torture dei fascisti all’incontro con Togliatti, che gli cambiò la vita

ROMA Il vecchio leone ha salutato tutti in silenzio e se n’è andato. Per sempre. Nessuna spallonata stavolta, ma solo un silenzio assordante. Mario Spallone, il Professore, già medico di Togliatti, è morto ieri pomeriggio alle 15.30 in una delle sue cliniche romane, l’Annunziatella. A 95 anni è stato piegato da una gravissima malattia che lo ha fiaccato nel fisico, ma non nello spirito. Quello spirito di vecchio guerriero indomabile che ne ha contraddistinto un’esistenza emozionante fatta di soddisfazioni e amarezze, quello spirito che lo ha mantenuto lucido fino alla fine. La sua notorietà nacque da una circostanza fortunata: quella di essere, a 27 anni, l’assistente del professor Cesare Frugoni proprio quando l’allora segretario del partito comunista italiano, Palmiro Togliatti, aveva bisogno di un medico personale. «Io le do un medico che è del suo stesso partito, che è un mio assistente fidatissimo, e col quale potremo avere tutti i contatti che Ella vuole. È il dottor Mario Spallone»: queste le parole rivolte dal luminare al leader Pci. Da lì nacque un’amicizia durata una vita. Spallone, un uragano di emozioni, ha sempre imposto con autorevolezza il suo ruolo, senza sottostare mai a nessuno. Nessuno tranne il Migliore, nei confronti del quale ha sempre avuto una certa soggezione, superata solo dall’ammirazione per quel politico capopopolo che non si concedeva compromessi e che è stata la sua guida per tutta l’esistenza. Nato a Lecce nei Marsi nel 1917, avrebbe compiuto 96 anni il 22 ottobre prossimo. Dopo aver fatto la Resistenza – venne arrestato dai fascisti nel dicembre del 1939 insieme a suo fratello Giulio, a Pietro Amendola e ad altri compagni e torturato – ha iniziato la sua attività professionale di medico a Roma, dove ha fondato sei diverse cliniche. In una di queste, l’Annunziatella di proprietà del fratello Dario, ha trascorso le ultime ore della sua vita. Nella Marsica ha lasciato un ricordo vivace, sia come sindaco di Lecce dal 1970 al 1985, sia dal 1993 al 2001, quando ha ricoperto la carica di primo cittadino di Avezzano. Nel 1987 ha tentato, invano, di diventare senatore nel collegio della città. L’ultima sua esperienza elettorale appena un anno fa, quando si era candidato a sindaco alle Comunali 2012 a capo della lista “Per la Marsica e per Avezzano”. Nell’occasione fu il più anziano aspirante primo cittadino d’Italia. Anni prima, invece, era tornato a fare il consigliere comunale a Lecce nei Marsi. Le sue condizioni di salute, precarie già da qualche settimana, sono via via peggiorate, tanto da rendere necessarie terapie e controlli continui e inevitabile il ricovero. Fino alla fine è stato sostenuto dai figli Alfredo, Marcello e Giancarlo, dal fratello Ascanio, dai nipoti e dalla sua governante. L’estrema unzione è stata impartita dal vescovo ausiliare, monsignor Giovanni D’Ercole. Oggi, nella clinica, sarà allestita la camera ardente, mentre domani da mezzogiorno la salma di Spallone sarà trasferita a Lecce nei Marsi, nella sala consiliare del municipio. Alle 15 i funerali nella chiesa di Santa Maria Assunta. La salma sarà tumulata nella cappella di famiglia.

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