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Data: 17/05/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Senza taxi all’aeroporto in vendita le quote Saga Il sindaco dice basta al servizio negato ai teatini

La pazienza è finita anche per il sindaco Umberto Di Primio che da due anni segue con attenzione il problema degli stalli per i taxi nell’aeroporto d’Abruzzo e che ha messo sul tappeto ormai da quasi nove mesi una proposta di mediazione che è stata universalmente apprezzata: di fronte all’immobilismo che si registra da parte dell’assessorato ai Trasporti della Regione, investito della problematica, ha deciso di vendere le proprie quote azionarie, mille, della Saga, la società che gestisce lo scalo aeroportuale.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la manifestazione di protesta dei tassisti pescaresi, che si oppongono alla piena attuazione della legge nazionale, ribadita dall’Enac in una circolare del 2010, che specifica come tutti i tassisti dei quattro capoluoghi di provincia abbiano diritto a prestare servizio di piazza all’interno dell’aeroporto, in misura proporzionale ai bacini d’utenza. Di Primio, nell’autunno scorso, aveva proposto di assegnare nove stalli ai tassisti di Pescara, quattro a quelli di Chieti, ed uno a testa a quelli di Teramo, L’Aquila e San Giovanni Teatino (Comune sul cui territorio parzialmente insiste lo scalo): un’idea apprezzata da tutti i rappresentanti del tavolo di concertazione regionale, ad esclusione dei Cotape, il consorzio dei tassisti pescaresi, e del Comune di Pescara, che da sempre spalleggia le rivendicazioni degli addetti al servizio di piazza della città adriatica. Tuttavia, la proposta era stata approvata e la Giunta regionale avrebbe solo dovuto ratificarla, come anche era stato dichiarato dal presidente, Gianni Chiodi: invece, le buone intenzioni sono rimaste tali.

«Alla luce – spiega il primo cittadino – dell’ennesimo sopruso subito dal Consorzio Radio Taxi "Cometa", che da anni si propone l’obiettivo di aggregare i taxi operanti nella cosiddetta area metropolitana Chieti-Pescara, e delle ingiuste e continue prevaricazioni a danno dei tassisti di Chieti in servizio all’Aeroporto d’Abruzzo, ho dato disposizione, stante la colpevole inerzia del Comune di Pescara e della Regione, di vendere le nostre azioni della Saga. La protesta di due giorni fa dei tassisti pescaresi nei confronti dei colleghi teatini è solo l’ultima di una lunga serie di insulti e minacce fisiche e verbali ripetutamente rivolte loro e riguardanti l’accesso all’Aeroporto d’Abruzzo, accesso impedito ai tassisti teatini che effettuano legittimo servizio di trasporto passeggeri. Tutti i Comuni interessati alla questione dell’Aeroporto d’Abruzzo hanno sottoscritto tale legge, tranne quello di Pescara, evidentemente ostaggio dei propri tassisti, determinando in tal modo una situazione intollerabile. La Regione, sinora inerte riguardo tale questione, a questo punto ha l’obbligo di intervenire per giungere ad una risoluzione. È inutile investire sulle azioni della Saga se poi si continua a considerare l’Aeroporto d’Abruzzo come "cosa" dei pescaresi ed a comportarsi di conseguenza».

Insomma, la cosiddetta "guerra dei taxi", in un verso o nell’altro, non sembra ancora aver scritto la parola fine in fondo a una vicenda fatta di troppi silenzi.

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