CHIETI La Regione scrive al Comune annunciando la pronta regolamentazione della sosta dei taxi all’interno dell’aeroporto d’Abruzzo di San Giovanni Teatino mentre il sindaco dispone, polemicamente, la vendita, delle mille azioni della Società abruzzese gestione aeroporto spa (Saga) acquisite dall’ente lo scorso anno. Resta alta la polemica sulla discriminazione subita dai tassisti teatini aderenti al consorzio Cometa dai colleghi di Pescara. Nei giorni scorsi è arrivata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. I taxi del consorzio Cotape hanno minacciato proteste eclatanti qualora i tassisti di Chieti continueranno ad entrare negli spazi esterni dell’aeroporto d’Abruzzo. Una possibilità concessa dalla legge regionale numero 124 e conclamata da un decreto della direzione aeroportuale, Enac, emessa tre anni fa secondo cui nell’area interna allo scalo aeroportuale abruzzese possano accedere tutti i tassisti titolari di una licenza nei Comuni delle città capoluogo d’Abruzzo. Eppure sia la legge regionale che la determinazione dell’ufficio Enac non sono mai state recepite in concreto. Tanto che, da anni, va avanti una sorta di guerra di campanile tra i tassisti di Pescara, che rivendicano una sorta di esclusiva di lavoro per il trasporto di passeggeri in entrata e in uscita dall’aeroporto di San Giovanni Teatino, e i taxi di Chieti. Che, di contro, denunciano continue vessazioni per un diritto riconosciuto, peraltro, dalla legge. Il sindaco, per questo, ha deciso di disfarsi delle mille azioni nominali della Saga acquisite dal Comune al costo di 5,16 euro ciascuna. Non basta. Il primo cittadino polemizza con il Comune di Pescara e con la Regione accusate di «colpevole inerzia». «La protesta di due giorni fa dei tassisti pescaresi nei confronti dei colleghi teatini è solo l’ultima di una lunga serie di insulti e minacce fisiche e verbali ripetutamente rivolte loro per l’accesso all’aeroporto d’Abruzzo regolamentato ricorda Di Primio «da una legge che stabilisce che l’area aeroportuale può essere utilizzata dai taxi di qualsiasi città capoluogo con quote stabilite in base ai rispettivi bacini d’utenza». La schiarita in tarda mattinata quando la Regione ha trasmesso una nota a palazzo d’Achille con cui ha richiesto all’ente il numero delle licenze taxi in città, complessivamente sedici, «al fine di definire e regolamentare la sosta dei taxi all’interno dell’aeroporto d’Abruzzo». «L’augurio» spiega Antonio Viola, assessore alle attività produttive «è che la Regione risolva al più presto questa situazione con decreto».