PESCARA Se n’è andato come un signore d’altri tempi: in punta di piedi, rapidamente e improvvisamente, lasciando nello sconforto chi lo ama, ma allo stesso tempo illuminando chi ne ha incrociato il percorso con la forza dell’esempio. Antonio D’Angiolella era un uomo che aveva fatto della discrezione un motto, del lavoro una firma, dell’onestà una bandiera. Aveva 69 anni, faceva l’imprenditore: la D’Angiolella è la concessionaria di pubblicità delle quattro linee di autobus abruzzesi e delle due molisane per conto della multinazionale Igp Decaux. Non è la morte a rendere speciale la figura di quest’uomo, originario di Notaresco ma da tanti anni a Pescara. Ma è il suo percorso di vita a raccontarlo: lontano dalla ribalta e dagli eccessi, e invece sempre a braccetto con il sacrificio, da instancabile lavoratore qual era, splendido esempio per i figli Veronica e Stefano, anche lui nella ditta, e punto di riferimento per i tantissimi dipendenti. Antonio D’Angiolella aveva tirato su un’azienda solida, un’oasi nel deserto della crisi generale. La portava avanti in prima persona: era un produttore di certezze, prestatore d’opera di livello. Da tempo si era issato a grande imprenditore, ma sempre alla ricerca del basso profilo, senza mai accusare cedimenti. Amava le auto sportive, unica digressione dal lavoro. Chi lo ha conosciuto da vicino, ieri lo raccontava così: «Antonio D'Angiolella ha sempre contraddistinto la propria esistenza con discrezione nei rapporti sociali, con intelligenza e onestà nelle scelte imprenditoriali, con costanza e attenzione nell'instancabile lavoro quotidiano». Mercoledì scorso, Antonio si trovava alla guida della propria auto quando ha accusato il malore fatale. Era in compagnia della moglie, Anna Maria, che adorava. La corsa in ospedale è stata vana. Non sarà vano oggi, alle 10, rendergli l’ultimo saluto nella chiesa di Sant’Antonio in viale Regina Margherita.