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Pescara, 18/12/2025
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17/05/2013
Il Centro
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Imu, Letta avverte: niente miracoli. Oggi il decreto. Pressing del Pdl, Brunetta: «Via la tassa entro agosto o cade il governo». Solo 7-800 milioni per la Cig |
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ROMA Non sarà il decreto dei miracoli, avverte Enrico Letta. Il presidente del Consiglio spegne le eccessive attese per l’annunciato provvedimento del Consiglio dei ministri che sospenderà la rata di giugno dell’Imu e rifinanzierà la cassa integrazione in deroga. Da Varsavia, dove ha incontrato il premier polacco, spiega «di voler fare delle scelte concrete, scelte con i piedi per terra, sapendo quello che possiamo fare. Lo dico a tutti quelli che, magari, cercheranno delle cose lì dentro e non le troveranno». Lo stesso ministro Giovannini, ad esempio, annuncia che non ci sarà certo il miliardo di euro necessario per il rifinanziamento della cig, avvertendo che le risorse sono garantite solo per brevissimo tempo. Posizione corretta dal viceministro all’Economia Stefano Fassina secondo il quale invece le risorse saranno «in grado di coprire un lungo tratto di strada: credo che sarà una cifra certamente congrua». L’altro ministro, Delrio, precisa: «Parliamo di 700-800 milioni». Ne sarebbero serviti il doppio. Anche se non si tratterà di un Consiglio dei ministri con la bacchetta magica, a Letta servono questi primi provvedimenti per avviare, spiega, nei successivi cento giorni le riforme necessarie. Sull’Imu pensa a una rimodulazione futura «per rilanciare l’edilizia». Ma Brunetta, capo dei deputati del Pdl, gli ricorda che entro agosto deve fare una riforma complessiva sugli immobili «compresi i capannoni, altrimenti il governo Letta cade». Il decreto avrà una copertura sull’Imu, «senza problemi di risorse», spiega il ministro. Si tratterà di uno slittamento per la prima casa a settembre-ottobre e sarà garantita la compensazione ai Comuni. Anche il Pd però chiede di intervenire sull’imposta che grava sui fabbricati rurali e sui terreni agricoli. A sua volta la Uil lancia l’allarme sull’idea di una abolizione generalizata: con la revisione dell’imposta sulla prima casa si corre il rischio di «premiare» anche i contribuenti con redditi medio alti, «sacrificando parte delle esigue risorse che potrebbero essere indirizzate verso le emergenze sociali: abbassare le tasse sul lavoro e rifinanziare la cassa in deroga». Per la Uil la sospensione rischia di privilegiare 1 milione e 400 mila case di lusso. Per Carlo Sangalli, presidente Confcommercio, bisogna invece sospendere il pagamento non solo per la prima abitazione ma anche per gli immobili strumentali, compresi alberghi e negozi. Il secondo pilastro del decreto sarà il rifinanziamento della cig in deroga. L’obiettivo è però quello di rivedere lo strumento. Il ministro Giovannini ipotizza «prime risposte « sulla revisione di un ammortizzatore che rischia di deragliare. Quella in deroga è terzo tipo di cassa esistente, che viene erogata dopo aver esaurito gli interventi alle aziende non ammesse alla cig ordinaria e straordinaria. Una camera di compensazione che, senza il rifinanziamento, lascerà a casa molte decine di migliaia di lavoratori creando uno strappo alla tenuta sociale. Si tratta di «un problema strutturale» avverte il ministro Giovannini. Nel decreto di oggi in Consiglio dei ministri ci saranno «certamente» delle norme in grado di migliorare «il monitoraggio» degli ammortizzatori sociali, ma ci sarà anche «una prima risposta per cercare di capire meglio le dinamiche» della cassa integrazione.
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