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Pescara, 18/12/2025
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Data: 18/05/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Cialente: «I soldi dove sono?». Fondi fuori da decreto. Il sindaco dell'Aquila all’attacco

Il caso L’Aquila non è stato discusso neanche fra le varie ed eventuali dell’ordine del giorno del Consiglio dei ministri che si è riunito ieri. L’amara conferma arriva dal sindaco Massimo Cialente. «Non siamo nel decreto, i soldi non li hanno trovati. Ora abbiamo solo un colpo da sparare: la conversione in legge del decreto Emergenze ambientali. Se si perde questo treno, spero che i cittadini capiranno che è arrivato il tempo di mobilitarsi. Io invece mi confronterò e poi scioglierò il Consiglio. È stridente che, nel momento in cui per L’Aquila non si trovano 85 milioni per la rata del mutuo con la Cassa depositi e prestiti pari a un miliardo, Vasco Errani annunci l’arrivo di fondi ulteriori per la ricostruzione dell’Emilia. Se all’Emilia 10 miliardi, L’Aquila, in proporzione, avrebbe dovuto averne 30». Poi una bacchettata ai cittadini che guardano il loro orticello: «Chiedo agli aquilani di cominciare una grande mobilitazione. Se non dovessero arrivare questi soldi non dovremmo più votare». Per il sindaco L’Aquila è stata tradita dall’Imu: «Appena un mese fa il sottosegretario Catricalà ci disse che il miliardo c’era. Io credo che chi se lo può permettere dovrebbe pagare l’Imu. La sospensione è solo una operazione di facciata». Il tricolore ora passa in secondo piano, Cialente comunque ha intenzione di lasciarlo dov’è anche se «De Matteis sta mortificando il Consiglio comunale». Repliche a De Matteis e Ricciuti sono giunte anche sulla legge regionale stralcio per la ricostruzione. «Io non digerisco le bugie che producono pinocchiate - tuona l’assessore Pietro Di Stefano -. Ieri Ricciuti si è praticamente autodenunciato, sottolineando quanto la Regione non ha fatto fino a oggi. Ricciuti in qualità presidente di commissione e De Matteis in qualità di vice presidente avrebbero potuto fare e non hanno fatto. Hanno avuto perfino la sfacciataggine di mettere sul tavolo la legge dell’Emilia». Di Stefano rivela di aver presentato un pacchetto di emendamenti al decreto Sviluppo non accettati». Di Stefano parla di una somma di bugie che avvelena la quotidianità. Stop alla campagna elettorale sul terremoto». Rincara la dose Cialente: «Ricciuti dovrebbe capire che per emendare un testo bisogna conoscerlo. Che ci dicano qual è la legge per L’Aquila che è stata presentata. Chiediamo che oggi ci facciano vedere il testo». Ma va oltre Cialente: «Noi stiamo pensando di scriverla e presentarla con una iniziativa popolare. Fra le norme la possibilità di demolire alcune zone del centro (ipotesi non contemplata dal Prg), la promozione di L’Aquila capitale della cultura e altre necessità urbanistiche per la rinascita della città. Pensiamo che in Regione non siano capaci di fare una legge». Accolto freddamente anche il testo proposto da D’Amico e Di Pangrazio. Dal canto proprio Ricciuti ribadisce: «la legge la faremo noi». Intanto il presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti, sollecita la riapertura del palazzo di giustizia: «È possibile aprire il primo lotto dotando di una centralina per gli impianti elettrico e termoidraulico, in modo da consentire, già da agosto il rientro degli uffici giudiziari». La richiesta è stata fatta per lettera al Provveditore interregionale ai lavori pubblici.

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