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Data: 18/05/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Il Governo non sblocca i fondi per la ricostruzione

L'AQUILA Un giovedì nero per la ricostruzione post terremoto. Nel decreto del Governo per lo slittamento della rata di giugno dell'Imu non sono stati stanziati, come sperato dal sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, i fondi per accendere un mutuo da 1,4 miliardi con la Cassa depositi e prestiti per avviare i cantieri entro il mese di giugno. «La città sta morendo - ha detto Cialente a margine di una conferenza stampa -. Se si va avanti così ed entro dieci giorni non saranno trovate le risorse necessarie, sono pronto a sciogliere il Consiglio comunale». L'unica alternativa potrebbe essere rappresentata dall'inserimento dei fondi nella legge di conversione di un altro decreto, quello sulle emergenze ambientali, in discussione al Senato; ma anche su questo fronte il primo cittadino è sembrato molto sfiduciato. Grande amarezza, insomma, soprattutto perchè sembrava che uno spiraglio fosse stato riaperto dopo l'incontro a Roma con i rappresentanti del Governo e dei ministeri competenti. Di ricostruzione si parlerà anche martedì prossimo in Consiglio regionale, con una seduta aperta fortemente voluta dal Pd. «Il nostro impegno per L'Aquila e il cratere - hanno detto i consiglieri regionali del Partito democratico Giuseppe Di Pangrazio e Giovanni D'Amico - c'è stato sin dalle prime ore dopo il sisma. Abbiamo presentato da mesi un progetto di legge per fare dell'Aquila e della ricostruzione il vero fulcro dell'Abruzzo e snellire le procedure per la ricostruzione. In tutti i casi di territori colpiti da calamità naturali, dal Friuli fino all'Emilia, la Regione ha avuto un ruolo centrale nell'emanazione di norme per facilitare la riqualificazione delle aree e dei centri danneggiati. In Abruzzo questo non è avvenuto. Bisogna mettere da parte contrapposizioni e particolarismi legati alle appartenenze partitiche e lavorare per L'Aquila e il cratere». I due esponenti democrat hanno sottolineato di voler prendere le distanze dalla confusione istituzionale esistente «visto che il Pd si è mosso già dai giorni immediatamente successivi al sisma, depositando documenti in Consiglio, interpellando continuamente il commissario alla ricostruzione, i ministri, i vertici nazionali del partito. E suggerendo le nostre proposte che, però, non sono mai state ascoltate. Per questo ci hanno sorpreso le dichiarazioni del sindaco Cialente, che ci pare non rappresentino correttamente il nostro lavoro di consiglieri regionali».

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