Iscriviti OnLine
 

Pescara, 18/12/2025
Visitatore n. 750.317



Data: 18/05/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Cig Ossigeno per 4-5 mesi, poi si cambia. Stanziato un miliardo in attesa di una revisione dei meccanismi di concessione dell’ammortizzatore

ROMA «Un miliardo tondo», come ha detto il premier Letta, per la Cig in deroga. Lo sblocco dei contratti di solidarietà e la proroga dei contratti dei precari della pubblica amministrazione fino a tutto il 2013. Non si tratta di soluzioni definitive, ma sapere di avere altri 4-5 mesi di respiro, per chi si trova in difficoltà è già qualcosa. Poi se finalmente la crisi inizierà a indietreggiare, e se nel frattempo i leader europei si metteranno d’accordo nell’allentare le maglie dell’austerità, allora forse sarà più facile trovare soluzioni strutturali. Ne sono coscienti tutti. Ed è corale l’apprezzamento per queste prime misure varate dal governo Letta. Anche se non mancano perplessità sul fronte coperture. In particolare quelle per la cig in deroga, che il governo ha reperito per metà attingendo ad altri capitoli del lavoro: 246 milioni dal fondo per la formazione professionale (che in tutto ne aveva 600), 250 milioni dalla detassazione dei premi di produttività (su un totale di 500). «È una copertura di cassa temporanea» ha tentato di rassicurare il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, promettendo «di reintegrare» le risorse «in tempo per realizzare tutti gli sgravi» in base ai futuri accordi tra le parti sociali. Ma la Cgil non ci sta e Susanna Camusso parla di «pura sottrazione di risorse» già stanziate per il lavoro. E definisce il decreto «luci e ombre». Dura anche la Uil. Per il segretario generale Luigi Angeletti si tratta di una scelta «inaccettabile». Più soft il numero uno Cisl, Raffaele Bonanni, che sottolinea di «prendere sulla parola il Presidente del Consiglio» sia per quanto riguarda il ripristino delle risorse prelevate dai capitoli sulla produttività e sia per l’ulteriore stanziamento.
CIG SI CAMBIA

Con un miliardo si potrà tirare avanti fino all’autunno. Il rifinanziamento «tampone» è stato scelto, però, non solo per una questione di risorse che in questo momento mancano, ma anche perché il governo ha tutta l’intenzione di rivedere i meccanismi di concessione della cig in deroga. L’idea è quella di restringere la platea dei beneficiari (se non c’è alcuna speranza di rientrare in azienda - ha spiegato il ministro Giovannini - si dovrà pensare ad un altro tipo di ammortizzatore sociale) e ritornare al cofinanziamento da parte delle Regioni (attualmente paga tutto lo Stato, anche se sono le Regioni ad autorizzare i trattamenti). A breve, quindi, partirà un monitoraggio. Per quanto riguarda le coperture, oltre ai fondi produttività e formazione professionale, il governo ha attinto anche dal fondo sviluppo e coesione (per 100 milioni), ai fondi strutturali Ue 2007-2013 per quattro regioni del Sud (per 288 milioni), ai soldi non utilizzati per l’accordo Italia Libia (100 milioni), all’Antitrust (19 milioni).
PONTE PER I PRECARI PUBBLICI

La decisione di prorogare i contratti dei precari del pubblico impiego fino al 31 dicembre 2013 (sarebbero scaduti il 31 luglio) consentirà di aprire una trattativa affinché dal prossimo anno si trovi una soluzione strutturale. Nell’apprezzare la misura i sindacati infatti parlano di «primo importante passo in avanti». La proroga riguarda circa 115.000 lavoratori, di cui oltre 86.000 con contratto a tempo determinato. La maggior parte sono negli enti locali.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it