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Data: 18/05/2013
Testata giornalistica: Il Centro
L’Abruzzo in ritardo con i tedeschi. Primo esodo con la Pentecoste ma le prenotazioni sono poche. Gli albergatori: non si fa marketing, e colpa dei voli low cost

PESCARA L'Abruzzo si presenta impreparato al primo vero appuntamento della stagione estiva: il grande esodo dei turisti tedeschi in occasione della Pentecoste che in Germania inizia domani. Alberghi e bed and breakfast della costa presentano poche prenotazioni. I tedeschi vengono in Abruzzo solo di passaggio: o si fermano nel Teramano, dove tuttavia negli ultimi anni c’è stato anche lì un calo delle presenze, oppure arrivano per caso e se hanno trovato il tutto esaurito nelle regioni che più preferiscono, Emilia Romagna e Toscana. «Semplicemente non c'è domanda», considera Michele Di Chiacchio, titolare dell'Hotel Adriatico a Vasto e presidente del consorzio Vasto Golfo d'oro, che raggruppa 16 alberghi, «l'Abruzzo, e Vasto in particolare, è quasi totalmente assente sul mercato. Nessuno ci conosce al di fuori dell'Italia e manca la programmazione del turismo straniero. Vasto vive di turismo principalmente italiano, non siamo andati a incidere nei mercati esteri». «Abbiamo un sistema di calendarizzazione delle festività dei paesi europei», spiega Filippo De Sanctis, titolare dell'Hotel Garden a San Vito sulla Costa dei trabocchi, «e predisponiamo delle offerte, ma di tedeschi se ne vedono pochi. Qui il turismo estero è quasi essenzialmente turismo-natura: arrivano olandesi, belgi, svedesi, inglesi, norvegesi, danesi. Fanno trekking, mountain bike e a cui piace il nostro tipo di costa, un po' selvaggia, un po' nascosta e con scorci meravigliosi. Le famiglie preferiscono le spiagge tipo Rimini e Riccione». «Sta tutto nella promozione», interviene Rinaldo Verì di Rocca San Giovanni, vice presidente dell'associazione Terre dei trabocchi, «perché una volta che i tedeschi arrivano, poi restano estremamente affascinati dal posto. Di certo il turista tedesco è fra i nostri obiettivi perché si sa adattare ed è entusiasta di tutto. In due anni, grazie a dei contatti con un'agenzia del posto sono arrivati a visitare il trabocco informativo Punta Tufano ben 12mila austriaci». E un esperimento vincente l'ha messo in pratica l'estate scorsa il comune di Ortona che ha ospitato 300 cicloturisti tedeschi scesi dalla nave crociera Fti Berlin. «E' importante intercettare le compagnie e i grandi flussi, e per questo attendiamo con ansia i finanziamenti per abbassare i fondali del porto di Ortona», dice l'assessore al Turismo Giannicola Di Carlo: L’arrivo in massa dei tedeschi lungo la costa teramana è ormai un ricordo. Gli albergatori hanno da tempo detto addio a strutture e negozi pieni di turisti arrivati dalla Germania, in particolare dalla Baviera, in coincidenza con la festività della Pentecoste che segnava la prima discesa sulla costa teramana. «Questa abitudine è ormai diventata una rarità», racconta Roberto Mion, titolare del Mion Hotel di Silvi, « adesso i primi arrivi sono previsti solo dal 25 e 26 maggio, ma non siamo ai livelli del passato». Secondo Mion ad aver creato “la diaspora dei turisti tedeschi” è stato anche l’avvento delle compagnie aeree low cost : «Ha aperto la possibilità di muoversi verso altre mete, magari a prezzi minori, ma è anche vero che dal terremoto in poi è stato fatto ben poco come promozione, come invece hanno saputo fare regioni come le Marche». Da Silvi ad Alba Adriatica il quadro non sembra diverso. «È mancata una regia a livello di marketing e promozione a livello nazionale, non siamo riusciti ad imporre il nostro prodotto turistico sul mercato», è il parere di Giammarco Giovannelli, titolare dell’hotel Venere di Alba Adriatica nonché presidente di Federalberghi Abruzzo. La flessione è un dato ormai consolidato secondo Marco Di Carlo, titolare dell’hotel Europa di Giulianova: «Il boom c’è stato fino alla fine degli anni ’90, ora abbiamo perso il primato, la flessione è dovuta all’apertura di nuovi mercati come la Croazia e l’Egitto. A noi è rimasto il mercato nazionale ma per invertire la tendenza dobbiamo puntare sui collegamenti aerei e sulle infrastrutture e rilanciare un turismo di qualità». «Le presenze di tedeschi nella mia struttura sono consolidate», spiega invece Giuseppe Vagnozzi, dell’hotel Villa Elena di Tortoreto e vicepresidente di Federturismo, «ma il mio è un settore diverso, è quello del turismo di tipo commerciale ed ha un andamento diverso». Se i tedeschi disertano gli hotel non sembrano invece aver abbandonato i camping come racconta Catia Soardi titolare dell’Eurcamping di Roseto degli Abruzzi: «Le prenotazioni degli stranieri, in particolare dei tedeschi, sono rimaste uguali, prediligono il camper ma anche le piazzole per le tende, in calo sono invece gli italiani, mentre sto riscontrando con mia sorpresa un aumento di inglesi e austriaci».

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