PESCARA Il Comune di Roma ha già deliberato. Il governatore della Lombardia, Roberto Maroni lo ha annunciato. Ma l'Abruzzo potrebbe essere davvero la prima regione d'Italia a fare a meno di Equitalia per sostituirla con una società controllata «più equa e solidale», dicono i proponenti, vale a dire il gruppone dei cosiddetti dissidenti del centrodestra, formatosi in Consiglio regionale dopo la presentazione delle liste per il Parlamento, mal digerite specie in casa Pdl. Ma l'idea della nuova società di riscossione dei tributi, lanciata ieri da Riccardo Chiavaroli, Gianfranco Giuliante, Berardo Rabuffo, Antonio Menna, piace anche ad assessori della giunta Chiodi come Paolo Gatti e Carlo Masci (non a Giandomenico Morra, annunciato tra i dissidenti senza avere mai aderito in alcun modo), e al presidente della Provincia dell'Aquila, Antonio Del Corvo, anche lui a Pescara ieri mattina, alla Regione, per chiudere con Equitalia e voltare pagina sul tema delle tasse. «E' giusto pagarle -ha spiegato Chiavaroli- ma senza strozzare nessuno, mentre oggi famiglie e imprese vivono spesso situazioni drammatiche». Anche a causa di una contraddizione ravvisata da Giuliante: «Ci sono piccole imprese creditrici nei confronti dello Stato ma nello stesso tempo assediate da enti parastatali». Il riferimento è alle modalità di riscossione di Equitalia, soprattutto quando scatta il pignoramento della casa per un debito di 10mila euro. Giuliante ha fatto riferimento alla natura giuridica della nuova società: «Si è pensato ad una cooperativa a responsabilità limitata a costo zero per la Regione, con quote messe a disposizione dei Comuni». La nuova legge dello Stato consente agli enti locali di sbarazzarsi di Equitalia a partire dal 1. luglio ma, come spiega Masci, chiamato ora a mettere in pratica l'iniziativa attraverso l'Assessorato al Bilancio, l'Abruzzo è formato in grandissima parte da piccoli Comuni, che da soli non avrebbero la forza per creare una propria società di riscossione. Da qui l'intervento della Regione sul modello di Roma Capitale.
LO SCERIFFO DI NOTTINGHAM
Quella annunciata ieri è però solo la prima di una serie di proposte che comprendono anche semplificazione burocratica, sostegno alle giovani coppie e alle classi più deboli, l'istituzione di un fondo sociale. Porte spalancate per Berardo Rabbuffo (Fli), il quale ha ricordato che il suo partito ha già fatto una raccolta di firme, con banchetti nelle piazze, contro Equitalia. Chiavaroli fa scivolare sul tavolo un bozzetto con il ritratto dello Sceriffo di Nottingham, il personaggio che vessava il popolo con le tasse ma che incontrò sul suo cammino un avversario come il leggendario Robin Hood: «Utilizzeremo questo logo per spiegare che la nuova società dovrà essere esattamente l'opposto dello Sceriffo di Nottingham».
E tra i dubbiosi del centrodestra
all’improvviso spunta D’Alfonso
PESCARA Gianfranco Giuliante lo ripete più volte: «Ci poniamo in termini di proposta, non di protesta». Ma, al termine della conferenza stampa nella sede di Pescara della Regione, spunta Luciano D'Alfonso. Perché se il gruppone dei cosiddetti dissidenti Pdl è lì solo per presentare la proposta di cancellazione di Equitalia, come afferma Giuliante, è anche vero che l'occasione è troppo ghiotta per non farsi trovare nei paraggi. D'Alfonso arriva quando gli altri sono già sulle scale, in prossimità dell'uscita, trattenuto in piazza Unione da abbracci e strette di mano. Poi tutti al bar e un fitto colloquio tra l'ex sindaco e Giuliante, mentre altri esponenti del centrodestra fanno capannello. Nuove manovre di avvicinamento, dunque, dell'ex sindaco di Pescara alle regionali: la sfida con Gianni Chiodi sembra partire proprio dallo sconfinamento sul terreno nemico. Per il momento solo incursioni per tastare il polso della situazione. Ma le liste civiche sono già aperte. Come il mantello della misericordia.