L'efficienza e il potenziamento del collegamento ferroviario Ancona-Roma è strettamente legato ad un deciso intervento ministeriale. Cambia, dunque, l'interlocutore, dopo il faccia a faccia di ieri ad Ascoli, dove era in programma la presentazione della nuova tratta ferroviaria elettrificata del Piceno, tra l'assessore regionale Luigi Viventi e l'amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano. La questione è prettamente economica, con un investimento necessario tra i 3 e i 4 milioni di euro che diventa indispensabile per sbloccare l'ammodernamento e il potenziamento di una tratta che, conti alla mano, secondo Trenitalia, non garantisce attualmente un ritorno economico soddisfacente. Un confronto informale, quello che ha visto protagonisti Viventi e Soprano a margine della presentazione ascolana, che arriva dopo la vivace levata di scudi dell'esponente regionale per chiedere risposte proprio su un collegamento, quello tra il capoluogo regionale e la capitale, ormai abbandonato a se stesso e non più rispondente alle esigenze dell'utenza. Inutili, però, si rivelano i solleciti a Trenitalia, alla luce di un chiaro invito a cambiare interlocutore, con riferimento al ministero, per riuscire a sbloccare la questione. E' lo stesso Viventi, dopo il colloquio con Soprano, a confermare la necessità di cambiare strategia. "Il confronto è servito - dice - a capire quale sia ora la strada da seguire per sperare di ottenere risultati concreti riguardo il collegamento Ancona-Roma. Trenitalia ha detto di non essere contraria all'inserimento di una nuova corsa della sera per consentire di rendere realmente utile il servizio, ma ci è stato detto chiaramente che loro hanno un contratto, per questo tipo di collegamenti, non con la Regione, bensì col ministero". "In tal senso - aggiunge Viventi - ci è stato chiaramente indicato nel ministero il nostro vero interlocutore, al fine di convincere chi di dovere ad autorizzare investimenti su questa tratta Ancona-Roma. E stiamo parlando di una spesa necessaria che oscilla tra i 3 e i 4 milioni". Un discorso non facile, considerando anche quanto sottolineato da Soprano, riguardo la scarsa economicità della tratta. "E' un collegamento - sottolinea Soprano - che per noi è antieconomico, non avendo riscontri di utenza molto positivi. Da parte nostra, dunque, non è ipotizzabile un investimento in tal senso, considerando anche la situazione di mezzi e infrastrutture da riqualificare. Ma si tratta di una decisione che, eventualmente, deve prendere il ministero". Dai dubbi sull'Ancona-Roma, alla certezza dell'avvio, dal prossimo 9 giugno, della nuova tratta elettrificata Ascoli-Porto d'Ascoli, con 16 collegamenti diretti tra il capoluogo piceno e la costa adriatica ed un risparmio in termini di tempo di circa 30 minuti nella tratta Ascoli-Ancona, percorribile in 90 minuti. Ma, oltre all'efficienza, anche il comfort, il minor impatto ambientale, l'utilizzo di treni con 313 posti e con posti attrezzati per persone disabili e per chi vorrà salire sui vagoni con la propria bicicletta. Immutato, invece, il numero dei collegamenti diretti tra Ascoli e San Benedetto, per un totale di 27 giornalieri, ma con benefici di riduzione delle percorrenze, circa 8 minuti in meno. Un'opera, l'elettrificazione della tratta picena, che ha comportato 32 mesi di lavoro, da parte di Rfi, dalla progettazione all'attivazione, inclusi i lavori di adeguamento di 10 stazioni delle quali tre - Ascoli, Castel di Lama-Offida e Porto d'Ascoli - attrezzate per consentire incroci e precedenze. Il tutto per un investimento di 11,2 milioni di euro dei quali 9,5 a carico della Regione, 1,4 da Rfi e 290 mila euro dalla Provincia di Ascoli. Con il Comune che ha contribuito alla sistemazione delle stazioni interessate.