«È molto importante che i temi del trasporto pubblico locale e dello sviluppo strategico delle infrastrutture e della logistica siano stati subito portati, dal governatore Caldoro, all'attenzione del nuovo governo e del ministro Lupi», dice Paolo Graziano, presidente dell'Unione industriali di Napoli. Ma aggiunge subito dopo: «Sull'emergenza trasporti non si può perdere tempo». Il governo, certo, è insediato da troppo poco tempo ma nota cambi di rotta? «Il sistema locale della mobilità è al collasso, tutte le aziende a controllo pubblico del comparto sono in crisi, e gli effetti negativi si ripercuotono pesantemente sulle decine di aziende fornitrici e partner, che vivono oramai una condizione di profonda frustrazione dopo mesi e mesi di inutile attesa. Piani di rientro e tavoli tecnici con le aziende creditrici, più volte annunciati, non sono mai partiti. Assistiamo ad un rimpallo di responsabilità tra Regione e Mef giocato sulla pelle dei cittadini utenti e delle piccole e medie imprese locali. L'impegno assunto dal Ministro nell'incontro con le Regioni, e riportato dalla stampa, non ci rasserena ma ci dà almeno la speranza che questo governo possa liberare le risorse per il risanamento di Eav e per la rinegoziazione dei contratti di servizio. Quali altri risultati vi attendete dal ministro? «I trasporti costituiscono uno degli snodi principali dei Grandi progetti: tra interventi sui Porti di Napoli e Salerno, completamento del Sistema metropolitano regionale, Tangenziale, aree interne e strada statale del Vesuvio: parliamo di oltre 1 miliardo e 100 milioni di investimenti a valere sul Por Fesr 2007-2013. Occorre accelerare la spesa e la cantierabilità delle opere, e su questo terreno il Ministero può certamente aiutare e sostenere il lavoro che stanno compiendo Regione e soggetti beneficiari, cercando di superare incagli amministrativi e ritardi realizzativi legati a meccanismi di governance troppo complessi e bizantini. Probabilmente inconciliabili con le tempistiche imposte da Bruxelles, oltre che da una crisi che ogni giorno aggrava le condizioni di sopravvivenza delle nostre imprese». Tante opere importanti da realizzare, d'accordo, ma con quali obiettivi strategici? «La Campania deve candidarsi a divenire il polo produttivo italiano di eccellenza della logistica e dei trasporti. Aerospazio, automotive, cantieristica navale, il settore ferroviario, la risorsa mare, il sistema regionale degli interporti: abbiamo consolidate filiere manifatturiere d'eccellenza e una posizione geoeconomica naturalmente competitiva ed invidiabile, al centro del Mediterraneo. Tutto ciò deve divenire "sistema", "rete", e quindi trasformarsi in un grande progetto di politica industriale e di sviluppo locale da sostenere anche attraverso la dotazione finanziaria delle prossima programmazione 2014-2020. Come industriali napoletani siamo pronti ad offrire il nostro contributo, di idee e investimenti, se saremo finalmente messi di fronte ad una visione chiara e di lungo periodo e ad una macchina amministrativa e decisionale snella, rapida ed efficiente».