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Data: 20/05/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Cialente: «Boldrini all’Aquila». L’annuncio del sindaco durante la visita dei parlamentari di Sel per verificare lo stato dei lavori

L’AQUILA «L’Aquila è patrimonio dell’umanità. Questo abbandono silenzioso e questa mancata ricostruzione non possono continuare per molto. Gesti di protesta come quelli messi in atto dal sindaco sono necessari». Così il presidente del gruppo parlamentare di Sinistra ecologia e libertà (Sel) della Camera dei deputati, Gennaro Migliore, ieri in visita all’Aquila per incontrare i sindaci del cratere e il primo cittadino del capoluogo e verificare lo stato di avanzamento dei lavori della ricostruzione. Intanto, Cialente ha anche annunciato la prossima visita della presidente della Camera Laura Boldrini, prevista tra due settimane: «È importante che più persone possibile capiscano qual è la situazione in cui siamo ridotti». Con lo stesso obiettivo una delegazione del gruppo parlamentare, accompagnata dal deputato abruzzese Gianni Melilla, ieri mattina è stata accolta nella sala polifunzionale del villaggio Map San Lorenzo di Fossa (sede provvisoria dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione che coordina le otto aree omogenee del cratere esclusa L’Aquila) e ha poi raggiunto la nuova sala del consiglio comunale a Villa Gioia. «È importante che tra gli scopi del nuovo governo ci sia la ricostruzione dell’Aquila», ha continuato Migliore. «Per questo abbiamo chiesto un intervento specifico, un decreto ad hoc». L’appoggio agli emendamenti alla legge di conversione dell’ultimo decreto Monti, proposti dal sindaco Cialente e presentati dalla senatrice Stefania Pezzopane, è stato ribadito anche da Loredana De Petris, presidente del gruppo misto e dei senatori Sel. «Si tratta degli stessi emendamenti del Pd: in primis con la richiesta del miliardo e quattrocento milioni per il 2013. Sono risorse fondamentali. Stiamo lavorando anche nella speranza che le altre forze politiche possano convergere sul progetto. Se gli emendamenti non verranno approvati ci sarà uno scontro durissimo in Senato e in Parlamento. L’Aquila è una questione nazionale. Bisogna dare risposte subito. Non si può più rinviare». Parole per cui Cialente ha ringraziato il gruppo parlamentare: «È un segnale importantissimo quello rappresentato da questa visita», ha detto. «Siamo senza benzina. I soldi non bastano. Il governo è contraddittorio: ha fornito tutte le risorse necessarie all’Emilia, ma all’Aquila non ha pensato. Spero che non serva una mobilitazione a Roma ma invito i cittadini a stare pronti». Adesso Cialente punta all’inserimento dei fondi per L’Aquila nella legge di conversione del decreto Ambiente del governo Monti dopo che è sfumata l’opportunità del più rapido decreto emergenze varato dall’esecutivo Letta. «Il precedente governo si era impegnato per L’Aquila, poi è arrivata la sospensione dell’Imu che ci ha bloccato», ha continuato il sindaco. «La prossima settimana potrebbe essere votato l’emendamento che riguarda anche il capoluogo abruzzese. Ma se non si troveranno i soldi in quell’occasione, aspetteremo fino al maxi-emendamento. Comunque all’inizio di giugno sapremo che fine farà L’Aquila. Entro 15 giorni l’Italia dovrà decidere se ricostruirla o meno. Oggi in Comune ci sono migliaia di progetti approvati, ma non possono partire perché sono finiti i soldi. Se L’Aquila è destinata a morire il consiglio dovrà essere sciolto. Ci pensasse lo Stato a governare in una città allo stremo». Preoccupato anche il coordinatore delle aree omogenee Emilio Nusca: «Il problema è di creare unione politica che serve a ricostruire la città e tutto il cratere».

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